(AGI) - Roma, 5 feb. - Le borse europee sono in forte calo,dopo la decisione della Bce di non accettare piu' oltre l'11febbraio titoli del debito pubblico greco come collaterale peri suoi prestiti. Pesa anche il nuovo calo del prezzo delpetrolio. Atene apre a -9%. Londra arretra dello 0,5%. A Milanol'indice Ftse Mib che perde l'1,15%. Francoforte scende dello0,2% e Parigi dello 0,5%. Madrid va giu' dell'1,22%. La Bce ieri sera ha annunciato che non accettera' piu'oltre l'11 febbraio titoli del debito pubblico greco comecollaterale per i suoi prestiti. Di fatto rimuove la derogaintrodotta nel 2010 sugli strumenti di debito quotati ogarantiti dalla Grecia, che permetteva alle banche greche dirifinanziarsi alla Bce fornendo come collaterale titoli distato rischiosi, La deroga era condizionata dalla permanenza diAtene nel programma di risanamento cooordinato dalla troika, dicui fa parte la Bce stessa. La decisione e' stata presa a largamaggioranza dal direttivo della Bce ieri pomeriggio. La Banca centrale europea ha solo applicato "in modotrasparente" le sue regole decidendo di non accettare piu'oltre l'11 febbraio titoli del debito pubblico greco comecollaterale per i suoi prestiti". Lo fa sapere su Les EchosPeter Praet, capo economista dell'Eurotower. "Le condizioni diaccesso alla liquidita' della Bce sono chiare - spiega - Sequeste condizioni non vengono piu' rispettate la Bce devetrarne le conseguenze". Da Francoforte, oggi, arriva anche il bollettino mensilecon le previsioni sull'andamento dell'economia per la zonadell'euro. L'economia dell'area euro rimane orientata "aun'espansione moderata" e "le prospettive a breve termine perl'inflazione rimangono deboli ed e' probabile che il tasso suidodici mesi calcolato sullo Iapc rimanga su livelli molto bassio negativi nei prossimi mesi". "L'inflazione dovrebbe aumentare gradualmente nel prosieguodel 2015 e nel 2016 per effetto delle misure di politicamonetaria adottate dalla Bce, della ripresa in atto edell'ipotesi di un aumento progressivo dei corsi petroliferi",si legge ancora nel testo.Miglioramento saldo Italia 2015 a 0,25% Pil Con le regole sullaflessibilita' all'interno del Patto di Stabilita' comunicatedalla Commissione Europea lo scorso 13 gennaio, all'Italiaviene richiesto un miglioramento del saldo strutturale pari alsolo 0,25% del Pil nel 2015 in virtu' della congiunturasfavorevole. E' quanto si legge nel bollettino economico dellaBce. In condizioni normali l'Italia, avendo un debito superioreal 60% del Pil, dovrebbe effettuare un aggiustamentostrutturale pari a oltre lo 0,5% del Pil.Disoccupazione resta alta ma ulteriori segni miglioramentoNell'area euro "i mercati del lavoro hanno evidenziato alcunisegnali ulteriori di miglioramento ma la disoccupazione restaelevata e il grado di capacita' produttiva inutilizzatadovrebbe diminuire solo gradualmente".Calo petrolio sosterra' crescita nel lungo termine Il calo delprezzo del petrolio "dovrebbe fornire un sostegno alla crescitanel lungo termine". Lo si legge nel bollettino mensile dellaBce. "Il recente calo dei corsi petroliferi sostiene la ripresadell'economia mondiale, che tuttavia rimane finora graduale econ andamenti difformi tra regioni", si legge nel testo, "lacrescita resta vigorosa negli Usa, sta perdendo slancio in Cinae non e' ancora tornata a rafforzarsi in Giappone; lecondizioni economiche si sono ulteriormente deteriorate inRussia ma gli effetti di propagazione agli altri mercatiemergenti sono al momento limitati". "L'interscambio mondialeevidenzia segni di rafforzamento", prosegue la Bce, "il calodei prezzi dei beni energetici ha spinto al ribassol'inflazione a livello mondiale". (AGI).