(AGI) - Genova, 23 ott. - "Lo sciopero generale credo che siala naturale prosecuzione della manifestazione del 25 ottobreche si presenta come una grande manifestazione che penso dara'visivamente l'idea che le persone che lavorano e hanno bisognodi lavorare non condividono le scelte che il governo stafacendo". Cosi' Maurizio Landini, segretario generale dellaFiom, a margine del direttivo dei metalmeccanici della Cgil diGenova. "Proprio perche' abbiamo sempre detto che l'iniziodella mobilitazione coincideva con quella manifestazione - haaggiunto Landini - credo che sara' normale e naturale decideresubito dopo di proseguire fino allo sciopero generale. Pensoche non sara' sufficiente nemmeno uno sciopero generale edovremo vedere quali iniziative mettere in campo perche' quitutti i giorni ci sono aziende che annunciano chiusure,multinazionali che delocalizzano". "Io vengo da Livorno dovealla Trv i lavoratori stanno presidiando la fabbrica - haproseguito Landini - mentre a Terni hanno deciso lo sciopero aoltranza. Sabato ero alla Titan, altra multinazionale inEmilia, che sta chiudendo e vuol portare via la produzione.C'e' bisogno di iniziative sui territori, fabbrica perfabbrica". "E' ormai chiaro - ha aggiunto il segretario dellaFiom - che, senza una politica industriale e la messa indiscussione anche di determinati vincoli europei che faccianoripartire gli investimenti, si rischia di non uscire da questasituazione". "Noi non possiamo aspettare, stare a vedere e nonpossiamo neanche - ha concluso Landini - diventare un sindacatoche accompagna i processi di chiusura delle aziende e delnostro sistema industriale". In vista della manifestazione del25 ottobre, il segretario genovese della Fiom Cgil, BrunoManganaro ha sottolineato che "i parlamentari del Pd dovrebberovergognarsi per aver votato la fiducia al Jobs Act" perche'"hanno sputato addosso ai 3 milioni di lavoratori, lavoratrici,pensionati e precari che nel 2002 manifestarono a Roma indifesa dell'articolo 18, buttando via oltre 40 anni dibattaglie per la conquista di diritti e di reddito deilavoratori. Oggi - ha aggiunto Manganaro - hanno anchel'arroganza di voler fare 'il boia' e 'l'impiccato': il 'boia'in Parlamento, votando il Jobs Act per salvare il proprioseggio, e l''impiccato' venendo sabato alla manifestazione perspargere lacrime di coccodrillo. La classe operaia - haconcluso - non ha bisogno di personaggi che tengano i piedi indue scarpe". (AGI)