(AGI) - Bruxelles, 11 set. - La produzione industriale italianae' di circa il 25% inferiore ai livelli precedenti la crisi,ovvero quelli del 2007: e' quanto emerge dal rapporto dellaCommissione Ue sulla competitivita' industriale europea. "Sitratta - si legge nel rapporto pubblicato oggi - di un calogeneralizzato che ha colpito anche settori- quali quello automoblistico, calzaturiero e deglielettrodomestici - che per lungo tempo hanno rappresentato lastruttura portante dell'industria italiana". Ecco perche',secondo gli esperti di Bruxelles, anche se sono stati fattialcuni passi avanti, "e' ancora richiesto un impegnocontinuativo e globale per far emergere un contesto imprenditoriale competitivo". Secondo la Commissione, l'Italia appartiene a quel gruppo di paesi la cui competitivita', inpartenza forte, e' in stagnazione o declino (assieme a Belgio,Gran Bretagna, Austria, Francia, Svezia Finlandia eLussemburgo).
Ocse: Pil G20 +0,8% nel II trimestre ma in Italia giu' -0,2%
Anche dalla Bce arriva un allarme per il nostro Paese: a causa della fase economica negativa,l'Italia rischia di non raggiungere l'obiettivo di un deficital 2,6% del Pil nel 2014. "Persistono i rischi per il conseguimentodell'obiettivo di disavanzo pubblico per il 2014, soprattuttoalla luce di andamenti economici peggiori delle attese", silegge nel bollettino mensile, "in prospettiva, e' importante rafforzareulteriormente l'orientamento delle politiche di bilancionazionali al fine di assicurare il rispetto degli obblighi delPatto di Stabilita' e crescita, in particolare per quantoriguarda la riduzione del debito delle amministrazionipubbliche in rapporto al Pil".
Bce pronta a interventi non convenzionali se necessario
Nel primo trimestre gli "investimenti diversi dalle costruzioni" sono diminuiti dello 0,2% nell'Eurozona, un dato che "cela andamenti divergenti": in particolare, gli investimenti "sono aumentati in Germania e nei paesi Bassi mentre sono diminuiti in Francia, Italia e Spagna". E' quanto sottolinea il bollettino mensile della Bce.
Bce: divergenze significative tra le economie avanzate
L'euro deve deprezzarsiancora perche' l'inflazione torni ai livelli di guardia e laBce e' pronta a intervenire con nuove misure, se sara'necessario. Lo ha garantito il presidente della Banca diFrancia, Christian Noyer. "Siamo riusciti perfettamente inquello che era uno dei nostri obiettivi, allo scopo diriavvicinarci al nostro obiettivo del 2% di inflazione", haaffermato Noyer intervistato dalla radio Europe 1, "avevamobisogno di indebolire l'euro e abbiamo ancora bisogno diindebolire l'euro".
(AGI).