Le tappe della manovra tra Roma e Bruxelles e il rischio infrazione
- Giovanni Tria e Pierre Moscovici
Si preannuncia un 'percorso a ostacoli' per la manovra che questa settimana inizierà il suo iter in Parlamento con la spada di Damocle pendente del giudizio Ue. Una trattativa difficile quella tra Roma e Bruxelles che potrebbe concludersi con l'apertura di una procedura d'infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia.
Oggi, lundì, il primo banco di prova sarà la riunione dell'Eurogruppo. I ministri delle Finanze della zona euro discuteranno formalmente per la prima volta della decisione della Commissione di rigettare il Documento programmatico di bilancio adottato dal governo di Giuseppe Conte.
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, si troverà isolato a difendere le ragioni del governo gialloverde. E sotto i riflettori Ue la legge di bilancio inizierà formalmente il suo iter alla Camera martedì per arrivare al via libera definitivo entro fine anno. Molti i nodi ancora da sciogliere nel corso di un dibattito parlamentare che si prospetta 'acceso'.
Le due misure bandiera di M5s e Lega, ovvero il reddito di cittadinanza e la quota 100 per i pensionamenti anticipati, secondo quanto annunciato dal vicepremier, Luigi Di Maio, dovrebbero arrivare con un decreto legge a Natale anche se la Lega ritiene possibile inserire il suo cavallo di battaglia in un emendamento parlamentare. Sul taglio alle pensioni d'oro, misura cara ai 5 Stelle, c'è un'intesa di massima tra i due soci di maggioranza per inserire l'intervento nel corso dell'iter parlamentare ma l'impianto della misura è ancora da mettere a punto.
l'Italia si troverà sul banco degli imputati nella riunione dell'Eurogruppo nel corso della quale si discuterà formalmente per la prima volta la decisione della Commissione di rigettare il Documento programmatico di bilancio italiano. Tutto i ministri delle Finanze Ue sono pronti ad assicurare il loro pieno sostegno alla posizione della Commissione e intendono contestare sia i saldi sia la composizione della manovra del governo Conte.
La manovra inizia l'iter alla Camera. La Bilancio procederà all'esame del contenuto proprio del provvedimento e una volta stralciate le norme considerate inammissibili il ddl bilancio sarà formalmente assegnato alla Commissione. Un timing di massima è già stato fissato ma sarà l'ufficio di presidenza a stabilire il calendario dei lavori e il termine per gli emendamenti.
La Commissione Ue pubblicherà le previsioni economiche d'autunno, che per il 2019 potrebbero prevedere una stima di crescita al di sotto delle cifre indicate dall'esecutivo e su cui poggia l'intero impianto della manovra del governo.
Il consueto ciclo di audizioni alla Camera, secondo quanto viene riferito, dovrebbe svolgersi tra venerdì 9 e lunedì 12 novembre. Dovrebbero essere auditi, oltre al ministro dell'Economia Giovanni Tria, anche la Banca d'Italia, la Corte dei Conti, l'Istat, l'Upb, le parti sociali e gli enti locali.
Il 29 ottobre la Commissione europea ha inviato al Tesoro una lettera per chiedere quali sono i fattori rilevanti che giustificano la violazione della regola sul debito. Il 13 novembre è la scadenza entro cui il governo deve inviare la versione rivista del Documento programmatico di bilancio e la risposta alla richiesta di Bruxelles.
La decisione sull'apertura della procedura per deficit eccessivo potrebbe arrivare già il 21 novembre - anche se la data non è ancora ufficializzata - quando l'esecutivo esprimerà il suo parere sulla manovra italiana e sui progetti di bilancio di tutti gli Stati membri.
La manovra approderà nell'Aula di Montecitorio fra giovedì 29 e venerdì 30 novembre per poi proseguire l'esame anche nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 dicembre. Dopo il via libera di Montecitorio la legge di bilancio passerà in seconda lettura al Senato.
Ufficialmente la procedura per deficit eccessivo contro l'Italia non è ancora sul tavolo dei ministri delle Finanze della zona euro ma se il governo sceglierà di andare avanti e confermare saldi e impianto della manovra l'Eurogruppo potrebbe essere chiamato nella riunione formale a dare il via libera al procedimento.