Roma - Claudio Descalzi si schiera a favore del sì al referendum, in linea con Confindustria, e spiega che per la crescita servono investimenti ma anche regole più snelle che solo le riforme possono dare al Paese. "E' logico pensare che abbiamo bisogno di snellire il nostro sistema" ha affermato l'amministratore delegato di Eni a margine della consegna al Quirinale dei premi Eni award. "Noi - ha sottolineato Descalzi - leggiamo il referendum come lo legge Confindustria che si è già espressa chiaramente. Se parliamo di industria 4.0 dobbiamo anche snellire dal punto di vista delle regole e delle leggi". "Dobbiamo riuscire a fare industria non solo investendo: si deve anche avere un sistema molto più snello ed efficace, meno burocratico, più capace di prendere delle decisioni. Il referendum dice questo. Confindustria lo ha detto io sono assolutamente d'accordo". "In un paese - ha proseguito l'amministratore delegato di Eni - non bisogna solo avere soldi per investire ma anche poter investire e poter investire vuol dire avere la sicurezza dei tempi. Dobbiamo avere processi snelli: non possiamo continuare a dire 'ci vogliono investimenti' se non cambiamo, se non riformiamo. E questo referendum porta le riforme". Ai giornalisti che chiedevano se gli investitori esteri siano preoccupati per una possibile instabilità dopo il referendum, Descalzi ha riferito che "gli investitori esteri sono preoccupati che noi non possiamo fare delle riforme. Faccio road show costantemente e gli investitori esteri, se non riusciamo a riformare il sistema italiano, non credono che esso possa crescere". Insomma, ha concluso, "non si cresce solo con le parole, si cresce da una parte con l'industria ma dall'altra con delle policy estremamente pragmatiche, chiare e semplici e con la capacità di prendere delle decisioni". (AGI)