"Per avere un'UEM [unione economica e monetaria] più forte, abbiamo bisogno di un bilancio comune della zona euro. Chiaramente il dibattito politico su questo tema ha ancora molta strada da fare. Ma sono ottimista". Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in un'intervista al FT, definendo "indispensabile" un'unione fiscale.
Draghi ha espresso parole di ottimismo perché l'atteggiamento dell'opinione pubblica nei confronti dell'integrazione economica è a suo giudizio cambiato dopo la crisi greca. "Molte più persone capiscono l'importanza di queste riforme rispetto a qualche anno fa - ha osservato - e a un certo punto ci sarà un impegno".
E ha poi aggiunto: "La gente ha capito i vantaggi della moneta unica, la fiducia sta crescendo. Gli oppositori dell'euro non hanno avuto successo". Draghi ha dichiarato che l'aumento della spesa pubblica è "più urgente di prima" per contrastare il rallentamento globale dell'economia. Ha inoltre affermato che un impegno a lungo termine per l'unione fiscale è essenziale affinché la zona euro possa competere con le altre potenze globali.
Secondo il Ft, l'intervento di Draghi - che a ottobre si prepara a lasciare dopo otto anni di presidenza della Bce, che verrà assunta da Christine Lagarde ("sarà una presidente eccezionale", assicura) - potrebbe suscitare ulteriori polemiche in Germania e negli Stati membri più conservatori dal punto di vista fiscale. In particolare i passaggi dove definisce "più urgente di prima" aumentare la spesa pubblica ed "essenziale" un bilancio comune.
"La Bce ha ancora munizioni a disposizione"
La Bce ha ancora a disposizione munizioni da utilizzare e questi stimoli straordinari potrebbero essere necessari a lungo, in assenza del sostegno della politica di bilancio, ha proseguito Draghi: "Tutti gli strumenti dai tassi di interesse, al Qe, alle linee guida sono pronti per essere calibrati". Ho parlato di politica di bilancio come complemento necessario della politica monetaria dal 2014", ha proseguito, "ora la necessità è più urgente di prima. La politica monetaria continuerà a fare il suo lavoro, ma gli effetti negativi man mano che si va avanti sono sempre più visibili".
"Abbiamo fatto abbastanza? - aggiunge Draghi - Sì, abbiamo fatto abbastanza e possiamo fare di più. Ma cosa è che veramente ci manca? La risposta è la politica di bilancio, que eèla grande differenza tra l'Europa e gli Stati Uniti".