L'Ufficio parlamentare di bilancio non valida il Def. "Eccessivo ottimismo sul Pil"

L’Ufficio parlamentare di Bilancio non ha validato “le previsioni macroeconomiche relative al 2019” contenute nel quadro programmatico della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza. Lo annuncia il presidente dell’Upb, Giuseppe Pisauro, durante l'audizione davanti alle commissioni Bilancio della Camera e del Senato.
“I significativi e diffusi disallineamenti relativi alle principali variabili del quadro programmatico”, rispetto alle stime elaborate dal panel dei previsori formato da Upb, Cer, Prometeia, Ref-Ricerche, “rendono eccessivamente ottimistica la previsione di crescita sia del Pil reale (1,5%) sia di quello nominale (più 3,1% nel 2019), variabile quest’ultima cruciale per la dinamica degli aggregati di finanza pubblica. I disallineamenti che inducono un giudizio negativo riguardano, in ultima analisi, la dimensione – ma non il segno - dell’impatto della manovra sul quadro macroeconomico”, spiega.
L’UpB sottolinea inoltre che “disallineamenti rispetto alle stime del panel UpB e fattori di incertezza sulla crescita reale riguardano anche il biennio 2020-2021”, periodo che è comunque “al di fuori dell’orizzonte di validazione”. L’Ufficio parlamentare di bilancio ricorda poi “i forti rischi al ribasso cui sono soggette le previsioni per il 2019” a causa delle “deboli tendenze congiunturali di breve termine, che rendono poco realistiche forti trend al rialzo rispetto allo scenario tendenziale del prossimo anno” e della “possibilità che nelle attese degli operatori di mercato lo stimolo di domanda ingenerato dall'espansione dell'indebitamento venga limitato dal contestuale aumento delle turbolenze finanziarie”.
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