"Io penso che sia in ogni caso un argomento, che nessun argomento possa essere un tabu". Claudio Borghi torna così, ad Agorà Rai Tre, sul tema dell'uscita dall'Euro come possibile iniziativa di un futuro governo e la polemica riesplode.
"Se una posizione politica è condivisa da un numero sufficiente di persone, il 25/30 per cento, è vietato presentare, e rappresentare le istanze di questo 25 per cento di persone?", domanda il presidente della commissione Bilancio della Camera, dalle note posizioni antieuro, "io penso che sia un dovere rappresentare le istanze di un 25 per cento di persone. Poi, per far qualsiasi cosa ci vuole la maggioranza". Borghi ha poi aggiunto che nel governo precedente c'era un accordo per non parlare dell'argomento.
Il primo a reagire è Matteo Renzi, che twitta: "Tutte le volte che ho dubbi su questo governo e sulla mia decisione di agosto arriva Borghi e mi ricorda che cosa rischiavamo: far uscire l'Italia dall'Euro. Irresponsabili". "Detto e ridetto. Il vero obiettivo di Salvini, Meloni e soci è l'uscita dell'Italia dall'euro. Almeno Borghi ogni tanto dice la verità", afferma, sempre su Twitter, un altro ex segretario Pd, Maurizio Martina.
"È noto che Borghi e la Lega sono per l'uscita dall'euro. Si confermano nemici degli interessi dell'Italia, della tutela del risparmio degli italiani. Se si facesse quello che dice Borghi, gli italiani perderebbero molti soldi" e "l'Italia sarebbe declassata a paese molto più povero". afferma invece il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, in una conferenza stampa al termine dell'Ecofin. Quella della Lega "è una ricetta fallimentare che per fortuna non incontra il consenso degli italiani", ha detto Gualtieri. Secondo il ministro, "tutta questa demagogia sul Mes non è altro che una variante dell'opposizione della Lega all'euro".