Sull'asse Francia-Italia-Olanda si è registrata una delle acquisizioni più importanti tra le startup della pubblicità online. La multinazionale delle telecomunicazioni Altice ha ufficializzato l'acquisto di Teads per 285 milioni. Teads è una digital company francese nata nel 2009 e nota per aver creato il sistema più diffuso di pubblicità video tra le maggiori testate online, italiane comprese. Questo sistema oggi è adottato da 500 tra le testate più popolari al mondo. Quello che è meno noto però è che dietro Teads c'è anche il lavoro di un imprenditore napoletano di 42 anni, Andrea Febbraio, che ha co-fondato l'azienda con altri 7 soci.
Altice ha formalizzato oggi l'acquisizione di tutto il pacchetto azionario della startup per 285 milioni di euro. Con un fatturato di 14 miliardi di euro e 30mila dipendenti, Altice è una delle principali aziende europee delle telecomunicazioni. E come molte concorrenti si sta muovendo sul mercato della pubblicità digitale dei video. Teads è tra le startup europee che meglio ha performato in questo settore. In 5 anni è stata finanziata con oltre 55 milioni da investitori privati, soldi che le hanno consentito di sviluppare una tecnologia proprietaria per la pubblicità online. Teads è l'azienda che ha creato la tecnologia In-Read, quel software che permette l'apertura immediata di un video durante la lettura di un testo online, integrando le video pubblicità direttamente nel testo e non solo nei contenuti video delle testate.
Chi è Andrea Febbraio, la parte italiana del team di Teads
Dietro questa tecnologia c'è il lavoro di Andrea Febbraio. Nel 2008, dopo una laurea in Economia a Napoli e un periodo a Londra e negli Usa, torna in Italia per crearsi la sua azienda: "Facevo fare tanti soldi alle aziende di altri, volevo farli per me" ha raccontato ad Agi. Il suo rapporto con i computer è nato alla metà degli anni Novanta. "Avevo la varicella, stavo lunghi giorni a casa. I miei genitori mi comprarono un Commodore e da lì scoprii il mondo dei computer e di Internet". Quando torna in Italia dopo le prime esperienze all'estero lancia una startup e la chiama Promo Digital, "una piattaforma nata per sfruttare la popolarità dei blogger per pubblicizzare prodotti online". Qualcosa di molto diverso da quello che sarebbe diventata poi l'azienda che più gli ha fruttato finora.
La svolta arriva due anni dopo: "Sono stato contattato da Pierre Chappaz, che allora aveva una sua startup Wikio e mi dice: guarda che qui c'è una startup che sta facendo cose molto simili alla tua, ci incontriamo?". Chappaz è la chiave di volta. è uno degli uomini più influenti di sempre della digital economy francese ed europea. Un vero guru del settore. 58 anni, nel 1999 fonda il primo marketplace francese e lo vende cinque anni dopo a Yahoo per 475 milioni. Wikio era la sua seconda azienda. Viene a sapere del lavoro di Febbraio, lo contatta e lo fa incontrare in Francia con Bertrand Quesada, fondatore di un'altra startup con un core business identico al loro: eBuzzing. Dopo l'incontro, eBuzzing ingloba Wikio di Chappaz e Promodigital di Febbraio e insieme decidono di scalare il mercato europeo e mondiale del settore.
Il pivot: il business su cui puntare diventano le video ads
Le cose vanno bene. Ma qualche anno dopo si accorgono di un mercato in ascesa fortissima: quello delle video pubblicità online. Comprano una piccola startup francese, pionieri del settore: Teads. "Ci aveva impressionati, avevamo capito che quello era un affare enorme". Decidono di cambiare il loro core business e di puntare su quello. Ebuzzing diventa Teads e in pochi mesi scala velocemente il mercato dell'online, puntando a soluzioni innovative pensate per le maggiori testate giornalistiche online. "Agli editori abbiamo risolto un problema enorme: come usare le pubblicità video sui testi, che è la cosa che più crea traffico per un sito?. La nostra soluzione era tecnologia In-Read". E la spinta definitiva alla crescita dell'azienda. Aprono 28 uffici nel mondo, impegna 500 persone. "Finora è il mio più grande successo da imprenditore, e investitore", spiega Febbraio.
Ma non l'unico. Tra i suoi investimenti risulta anche esserci AdEspresso, startup della pubblicità online fondata negli Usa da imprenditori italiani venduta l'8 febbraio scorso ad Hootsuite per una cifra che, secondo quanto risulta ad Agi, dovrebbe aggirarsi tra i 30 e i 50 milioni. I settori del futuro? "Intelligenza artificiale e food tech" dice sicuro. "Ho già investito in due startup di questo tipo, il food poi credo davvero sia il settore più ricco di possibilità per la startrup scene italiana".
Twitter: @arcangelorociola