Il governo promette un decreto per sostenere i lavoratori di Air Italy
Esecutivo, Sardegna e Lombardia spingono per il concordato che consentirebbe ai dipendenti l’accesso agli ammortizzatori sociali ma gli azionisti appaiono fermi nel voler procedere con la liquidazione.

© Alessandro Serranò/AGF - Air Italy
Governo, regione Sardegna e regione Lombardia spingono per il concordato che consentirebbe ai lavoratori di Air Italy l’accesso agli ammortizzatori sociali ma gli azionisti appaiono fermi nel voler procedere con la liquidazione della società.
È quanto è emerso nel corso del tavolo tra la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, i sindacati e i presidenti di Sardegna e Lombardia, Christian Solinas e Attilio Fontana.
Esecutivo e regioni hanno comunicato ai sindacati di essere disponibili a valutare una società pubblico-privata per salvare i quasi 1.500 posti di lavoro magari proprio con Qatar Airways. Oggi infatti il governatore della Sardegna ha ripetuto quanto detto ieri dalla ministra circa la disponibilità della compagnia qatariota a non uscire dal business.
"Io mi attengo ai dati ufficiali e cioè a una lettera del ceo di Qatar Airways che manifesta l'interesse non solo a ragionare con noi ma a valutare investimenti nel settore", ha spiegato Solinas al termine dell'incontro.
Prima dell'inizio dell'incontro, De Micheli è scesa sotto il ministero a Porta Pia per incontrare e provare a rassicurare i lavoratori. "Ce la mettero' tutta", ha detto, aggiungendo che "il governo farà un intervento legislativo per garantire il reddito ai lavoratori e il timing della liquidazione verrà negoziato con la proprietà".
In questo senso il governo pensa di utilizzare l'articolo 44 del decreto Genova che prevede un ampliamento della norma transitoria della cigs per cessazione di attività, consentendo così la cassa integrazione per 12 mesi. Per quanto riguarda le possibili soluzioni, la ministra ha assicurato che "prenderemo in considerazione tutte le ipotesi" industriali per risolvere la questione.
"Questa crisi può essere uno spartiacque nel modo di approcciare i problemi. Non vogliamo una Alitalia bis", ha evidenziato il presidente della Lombardia dicendosi contrario alla liquidazione perché "sarebbe l'evento più negativo, significherebbe la fine del patrimonio aziendale, industriale e strutturale di Air Italy".
"Una strada percorribile potrebbe essere quella di una società mista, tra pubblico e privato, con l'impegno del pubblico, che una volta riportata in 'bonis' la società, consenta di cedere delle quote al privato. Comunque qualunque altra ipotesi venga avanzata deve essere presa in considerazione", ha spiegato ancora Fontana.
Dal canto suo anche Solinas ha indicato come priorità il sostegno al reddito dei lavoratori "anche con l'utilizzo della norma del 'decreto Genova', che prevede un trattamento straordinario di integrazione del salario per le imprese in crisi".
Soddisfatti per l'impegno delle istituzioni, i sindacati. "Apprezziamo che il governo garantisca i salari dei dipendenti di Air Italy con un apposito decreto sulla scia del dl Genova e intenda guadagnare tempo per trovare soluzioni durature", ha sottolineato Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl.
"Da questa gravissima crisi si puo' uscire - ha affermato il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio - se si affronta come una crisi di sistema, di tutto il settore del trasporto aereo, dovuta ad un'assenza ventennale di regole che ci ha ridimensionati nel mercato globale del settore. Contestualmente alla elaborazione di una strategia di sistema, serve urgentemente rifinanziare il fondo di solidarietà del trasporto aereo. Per tutte queste ragioni - afferma infine Malorgio - la mobilitazione continua con lo sciopero nazionale del settore del prossimo 25 febbraio".