Roma - Dal 'cablegate' alla lista Falciani, non è la prima volta che dossier trafugati e diffusi al grande pubblico fanno tremare governanti, manager e personaggi del jetset. Così i Panama Papers sono solo l'ultimo capitolo di una lunga serie di 'leaks' che hanno fatto scosso il mondo politico, economico e dello spettacolo in un vero e proprio intrigo internazionale. Ecco i principali precedenti:
CABLEGATE: dal 28 novembre 2010 Wikileaks, l'organizzazione di Julian Assange, comincia la pubblicazione di una serie di cablogrammi riservati delle ambasciate Usa al dipartimento di Stato; gli oltre 250mila documenti, in alcuni casi, mettono in imbarazzo Washington e creano piccoli incidenti diplomatici. Nelle carte, ad esempio, l'allora presidente francese Nicolas Sarkozy, viene definito un "imperatore nudo" mentre il presidente russo Vladimir Putin è rappresentanto come un "alpha dog", un maschio dominante.
LISTA FALCIANI: l'italo francese Hervé Falciani, informatico in servizio presso la sede di Ginevra della Hsbc, consegna alle autorità una lista di centomila clienti - da più di 200 Paesi - che hanno depositato circa 100 miliardi di dollari nei forzieri svizzeri del colosso bancario. Nell'elenco (va precisato che la presenza nella lista non qualifica affatto l'interessato come evasore fiscale) figurano tra gli altri re Abdallah di Giordania e Mohammed VI del Marocco, i cantanti Tina Turner e Phil Collins, l'ex pilota Michael Schumacher, l'attore John Malkovic. I nomi italiani sono settemila, fra cui il campione del motociclismo Valentino Rossi e l'imprenditore Flavio Briatore.
NSAGATE: esploso nel 2013 con le rivelazioni della 'talpa' Edward Snowen, poi riparato in Russia, il maxiscandalo legato alle intercettazioni del 'Grande Fratello' americano ha fatto emergere realtà inquietanti sugli 007 della National Security Agency. Gli Usa hanno spiato, fra gli altri, 35 leader mondiali, da Angela Merkel a Dilma Rousseff, oltre a ministri, deputati, diplomatici, manager, comuni cittadini. Per avere un'idea delle dimensioni delle intercettazioni, in un solo mese, dal 10 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013, secondo il sito Cryptome, l'Nsa avrebbe 'monitorato' oltre 124 miliardi di telefonate nel mondo, di cui 46 milioni in Italia. (AGI)