(AGI) - Reggio Calabria, 7 lug. - Non e' una novita'l'ingerenza della 'ndrangheta nelle processioni religiose.L'organizzazione delle feste e lo stesso trasporto a spalladelle statue, e', anzi, uno "status symbol" del potere deiclan. Preghiere, rituali e immagini sacre, del resto, nonmancano neanche nei codici d'iniziazione degli affiliati allamafia calabrese, che ha pure un santo "patrono": San Michele,protettore anche della Polizia. Il fenomeno, dunque, ha radiciprofonde ed e' documentato in diverse inchieste giudiziarie. Clamorosi i due casi verificatisi di recente nel Vibonese,dove, su disposizione delle Prefettura, e' stato decisol'intervento della Protezione Civile al fine di sottrarre lestatue alle braccia dei mafiosi. Dall'operazione antimafia"Romanzo criminale", scattata nel marzo scorso, emerse,infatti, che Fortunato Patania - ucciso nel 2011 e ritenuto acapo dell'omonimo clan - avrebbe per anni finanziato laprocessione sacra dell'Affrontata, che si tiene nel giorno diPasqua, sia a Stefanaconi che a Sant'Angelo di Gerocarne (Vv),paese natale del boss. In particolare, dall'inchiesta e' emersoche le statue dei santi durante l'Affruntata (rappresentazionepopolare dell'incontro fra Gesu' risorto e la Madonna)sarebbero state portate a spalla a Stefanaconi da elementi deiclan Patania e Franze', con la statua di San Giovanni che,secondo una pentita, "non poteva essere trasportata da soggettiestranei alla cosca". Dell'ingerenza dei clan sulle processioni di Stefanaconi edella vicina Sant'Onofrio aveva parlato gia' negli anni '90 ilpentito Rosario Michienzi, mentre nell'aprile scorso laPrefettura di Vibo, constatando la presenza di soggetti viciniai clan fra i portatori delle statue, aveva ordinato che neidue paesi le statue venissero portate dalla Protezione civile.Dunque, un vero e proprio commissariamento delle manifestazionireligiose. Una decisione non accettata dalla comunita' diSant'Onofrio che aveva preferito annullare la manifestazionereligiosa. Soggetti vicini ai clan fra i portatori delle statuenon sarebbero mancati negli anni anche in altri centri delVibonese, citta' capoluogo inclusa, e dell'intera Calabria.(AGI).