(AGI) - Madrid, 2 giu. - Re Juan Carlos di Borbone e' ilsimbolo del ritorno alla democrazia della Spagna dopo la lungastagione franchista e la sua popolarita' si era ulteriormenteaccresciuta dopo il colpo di Stato sventato nel 1981. Tuttaviala sua stella di "re repubblicano", come era soprannominato arimarcare quanto il suo potere si reggesse sul carismapersonale ancora prima che sull'istituzione, negli ultimi anniera in vistoso calo. Nato in esilio a Roma in una clinica anglo-americana il 5gennaio 1938, Juan Carlos ha vissuto a lungo nel quartiereParioli prima di trasferirsi a Madrid nel 1948. Nel 1956 untragico episodio segno' la sua giovinezza: nella residenzaportoghese dei Borbone parte un colpo di pistola che uccide ilfratello Alfonso. La versione ufficiale e' che i due giovanistavano pulendo insieme l'arma, quella ufficiosa rimbalzatasulla stampa e' che sia stato Juan Carlos a sparare dopoavergli puntato l'arma contro per gioco, ignorando che fossecarica. Nel 1969, il dittatore Francisco Franco, al potere dal1936, lo designa come suo successore: in effetti nel 1947 ilCaudillo aveva gia' ripristinato la monarchiaautoproclamandosene pero' reggente. Gli oppositori del regimeconsiderano Juan Carlos un fantoccio del franchismo, ma ilborbone li smentira' quando, salito al trono alla morte diFranco nel 1975, fara' approvare una nuova costituzionedemocratica, con 17 ampie autonomie regionali (con regimispeciali per Catalogna e Paese Basco), ratificata da unreferendum popolare con l'88% dei voti nel dicembre 1978. Juan Carlos diventa il volto dell'uscita della Spagnadall'isolamento internazionale: nel 1982, con un referendum,Madrid aderisce alla Nato e nel 1986 entra nella Comunita'Europea (poi Unione Europea). La consacrazione di Juan Carlos nel cuore degli spagnoliarriva il 23 febbraio 1981, quando un tenente colonnello dellaGuardia Civil, Antonio Tejero, irrompe armato nell'aula delCongreso, la camera bassa del Parlamento di Madrid e tiene inostaggio i deputati per 22 ore. Il re pronuncia un discorso indiretta tv in cui denuncia il tentativo golpista e chiede ilrispetto del governo democraticamente eletto. Da quel momento la figura di Juan Carlos viene esaltata,malgrado una crescente fama di playboy arrivata ad attribuirglimille amanti: e' il re della porta accanto, che parla usando espressioni popolari madrilene e se va in giro inmoto al riparo di un casco integrale. In Italia il "re romano"spopola nel 1982, quando appare accanto a Sandro Pertini nellafinale dei mondiali al Bernabeu vinta contro la Germania e nonnasconde la simpatia per gli azzurri. Negli ultimi anni, il sovrano aveva iniziato una lungaparabola discendente. Da una parte era ancora capace di farsiapprezzare per la sua schiettezza, come quanado nel 2007 alvertice iberoamericano di Santiago del Cile disse "Porque' note callas?" (perche' non stai zitto?) interrompendo ilpresidente venezuelano Hugo Chavez che ipotizzava uncoinvolgimento della Spagna nel golpe del 2002. Dall'altra ha infilato una serie di gaffe e scandali, amplificati dallesofferenze della Spagna a seguito dello scoppio della bollaimmobiliare nel 2008. Nel 2012, Juan Carlos era stato operato d'urgenza all'ancaper la caduta dopo una costosa caccia all'elefante (lui che erapresidente onorario del Wwf spagnolo) in Bostwana, accompagnatodall'amante. Il re e' obbligato a scusarsi pubblicamente, maintanto crescono le richieste di abdicazione a favore delprincipe Felipe. Peggiora l'indice di gradimento e peggioranole sue condizioni si salute: dopo una nuova operazione, nel2013, il re esce dall'ospedale con le stampelle. E nel gennaioscorso arriva anche l'accusa di malversazione e riciclaggio perla figlia Cristina nell'ambito di uno scandalo di corruzionelegato al marito Inaki Urdangarin, su cui l'Infanta rischia unrinvo a giudizio che non ha precedenti nella storia dellamonarchia spagnola. (AGI).