(AGI) - Milano, 19 mag. - Quello di Maurizio Gucci fu undelitto che sconvolse negli anni '90 la 'Milano bene'. Perl'identita' della vittima, fra i protagonisti indiscussi dellamoda, ma soprattutto, alla scperta di killer e movente, perquella della mandante, l'ex moglie, animatrice dei salottimilanesi, che non avrebbe sopportato l'idea che il suo exsposasse un'altra, intaccando, sostennero i giudici, ilpatrimonio che sarebbe dovuto andare alle figlie. Questa lacronologia dei fatti:- 27 marzo 1995: Maurizio Gucci venne ucciso alle 8,30del mattino mentre entrava nel portone di viaPalestro 20, sede della sua societa', dopo essere uscito dallavicina abitazione di corso Venezia. Un killer, poi identificatoin Benedetto Caraulo, gli esplose tre colpi di pistolauccidendolo sul colpo e feri' il portiere dello stabile, PinoOnorato, che aveva assistito all'esecuzione. Dopo l'omicidiosali' quindi su una 'Clio' verde, guidata da un complice,Maurizio Cicala, facendo perdere le proprie tracce. Le indagini si presentarono all'inizio difficili. Duele piste seguite: quella relativa al mondo degli affari equella passionale. Per quanto riguarda la prima, gliinvestigatori si soffermarono soprattutto su alcuniinvestimentifatti dall'imprenditore e in particolare sul progetto perl'apertura di un casino' in Svizzera, nato dopo che Gucci avevavenduto nell'estate del '93 la sua partecipazione azionarianella casa di moda, pari a circa il 50%, che gli frutto' circa120 milioni di dollari.- gennaio 1997: la svolta nelle indagini arriva quando unconfidente mette la polizia sulle tracce di due persone incerca di aiuto "per dare una lezione alla vedova" che, dopoaverli assoldati per uccidere il marito, "tirerebbe sul prezzo"pattuito in 600 milioni. Torna cosi' in primo piano la pista'familiare', che in un primo tempo non aveva portato arisultati ma che aveva gia' visto fra i possibili sospettiPatrizia Reggiani, lasciata dal marito dopo 15 anni dimatrimonio con un assegno di mantenimento annuale di 1,2miliardi di lire per una nuova compagna, Paola Franchi. Unagente si infiltra allora nella banda, spacciandosi per unkiller disposto a 'convincere' la donna a pagare e riempiendoinvece abitazioni e automobili dei sospetti di microspie.Spunta cosi' il nome di Ivano Savioni, portiere d'albergo, cheper i giudici avrebbe reclutato Ceraulo su incarico di unalontana parente, Giuseppina Auriemma, la 'maga' amica da 25anni di Patrizia Reggiani. - 30 gennaio 1997: scattano le manette per tutte e 5le persone coinvolte: Patrizia Reggiani (la mandante), PinaAuriemma e Ivano Savioni (gli organizzatori), Benedetto Cerauloe Orazio Cicala (gli esecutori). - 11 maggio 1998: prende il via il processo (presidente ilgiudice Renato Samek Ludovici, pm Carlo Nocerino) dopo che gliarrestati hanno gia' trascorso 16 mesi in carcere, con unabreve pausa in ospedale per Patrizia Reggiani, sofferente perun intervento al cervello subito nel 1992. Proprio questoprovochera' uno scontro fra accusa e difesa, che sostienel'incompatibilita' della donna con la detenzione in carcere ene sottolinea la mancanza di capacita' critica nel valutare ifatti. La perizia pero' boccia queste tesi. Si arriva quindi aldibattimento: alcuni imputati prima ammettono leresponsabilita', poi ritrattano. Patrizia Reggiani invececonferma sempre la propria tesi: "Sono stata vittima di unricatto. Hanno ucciso Maurizio e poi mi hanno chiesto ildenaro. Se non avessi pagato mi avrebbero denunciato perl'omicidio". Tesi insostenibile secondo l'accusa, considerato ancheil fatto che da tempo la donna non faceva mistero di voleruccidere l'ex marito rivolgendosi addirittura alla colf e alcameriere perche' l'aiutassero a trovare un killer e poichiedendo ad un avvocato cosa avrebbe rischiato se lo avessefatto ammazzare. "Per lei era un'ossessione", ha sostenuto ilPm. Non solo, secondo Pina Auriemma la Reggiani, quando sitrovavano gia' in carcere, le avrebbe offerto 2 miliardi peressere scagionata.- 20 ottobre 1998: il Pm chiede l'ergastolo per tutti i 5imputati. - 3 novembre 1998: i giudici milanesi condannano PatriziaReggiani a 29 anni di reclusione. Ergastolo per BenedettoCeraulo, ritenuto l'esecutore materiale del delitto; stessapena per Orazio Cicala, l'uomo che avrebbe guidato l'auto usataper l'omicidio. Ivano Savioni e' stato condannato a 27 anni ePina Auriemma a 25. - 17 marzo 2000: i giudici d'appello di Milano riducono da29 a 26 anni la condanna di Patrizia Reggiani. La prima Corted'Assise d'Appello, presieduta da Corrado Carnevali, dopo pocopiu' di 7 ore e mezza di Camera di Consiglio, diminuisce lepene di primo grado anche agli altri imputati: dall'ergastolo a28 anni, 11 mesi e 20 giorni per Benedetto Ceraulo, da 25 annia 19 anni e 6 mesi per Pina Auriemma, da 29 a 26 anni perOrazio Cicala e da 26 a 20 anni per Ivano Savioni. Il pg LauraBertole' Viale, nella sua requisitoria, aveva chiestol'ergastolo per la signora Gucci sostenendo che fosse "furba" enon "malata di mente", come invocato dalla difesa che,ricordando l'operazione al cervello subita dalla donna, nesosteneva l'incapacita' di intendere e volere. - 9 novembre 2000: Patrizia Reggiani tenta il suicidio incarcere. - 19 febbraio 2001: la Cassazione conferma le condanne. - 16 settembre 2013: la vedova Gucci, dopo 16 anni dicarcere, beneficia del lavoro esterno in una casa di moda.(AGI).