(AGI) - Milano, 31 mar. - 'Abbiamo una banca?': nel pienodell'estate dei 'furbetti' e del risiko bancario che porto'Unipol a un passo dall'acquisizione di Bnl, la domanda furivolta in una telefonata dall'allora segretario dei Ds, PieroFassino, all'ex presidente della compagnia bolognese, GiovanniConsorte. Ma divenne celebre dopo la pubblicazione, il 31dicembre 2005, in prima pagina sul 'Giornale':un'intercettazione allora coperta da segreto, non trascritta enell'esclusiva disponibilita' dei pm. Di li' le accuse e, unanno fa, le condanne per Silvio Berlusconi, passato nel corsodel procedimento da parte lesa a imputato, e per il fratelloPaolo, editore del quotidiano. Oggi la prescrizione. E'Fabrizio Favata, ex socio di Paolo Berlusconi, a raccontare diavere portato il nastro ad Arcore e di averlo fatto ascoltareall'ex premier la vigilia di Natale del 2005, insieme allostesso Paolo Berlusconi e a Roberto Raffaelli, a.d. della Rcs,impresa che forniva supporto tecnico all'autorita' giudiziariamilanese. "Paolo - e' il racconto di Favata alla magistratura -disse al fratello di ascoltare quello che gli era statoportato. Silvio disse di essere molto stanco ma assicuro' cheavrebbe ascoltato anche a occhi chiusi". E infatti "apri' gliocchi" quando senti' la domanda di Fassino a Consorte, raccontaFavata: "Silvio ci ringrazio' e disse che era a nostra completadisposizione per qualsiasi cosa". Una versione rispedita almittente da Paolo Berlusconi, che disse che il nastro non fumai ascoltato ad Arcore. Nell'avviso di chiusura delle indaginisulla vicenda del nastro Fassino-Consorte, notificatonell'ottobre 2010, Silvio Berlusconi era indicato come partelesa nel tentativo di estorsione effettuato da Favata. Poi,alla luce dei nuovi interrogatori, divenne indagato. Ecco leprincipali tappe della vicenda giudiziaria. 25 maggio 2010:Fabrizio Favata viene arrestato, con l'accusa di estorsione aidanni di Roberto Raffaelli. Gli avrebbe chiesto 300 mila eurodopo avere minacciato di raccontare della rivelazione di attidi indagine coperti da segreto. Resta in carcere fino al 6agosto, poi ottiene i domiciliari. - 25 ottobre 2010: viene notificato l'avviso di chiusuradelle indagini. Paolo Berlusconi, come editore del quotidiano'Il Giornale', e' indagato per ricettazione, millantatocredito, concorso in rivelazione e utilizzazione del segretod'ufficio. - 16 dicembre 2010: la procura di Milano chiedel'archiviazione per Silvio Berlusconi e il rinvio a giudiziodel fratello. L'ex premier, finora parte lesa, e' iscritto nelregistro degli indagati per ricettazione e rivelazione disegreto di ufficio e, in meno di 24 ore, passa da indagato a'quasi' archiviato. - 10 giugno 2011: Favata, processato con rito abbreviato,viene condannato a 2 anni e 4 mesi di carcere e al risarcimentodi 40 mila euro a Fassino. Roberto Raffaelli ed EugenioPetessi, in rapporti d'affari con Favata, patteggiano. - 30 giugno 2011: il gup di Milano respinge la richiesta diarchiviazione nei confronti di Silvio Berlusconi. A settembrela procura chiede per lui il rinvio a giudizio con l'accusa diconcorso in rivelazione del segreto d'ufficio. Tra i testimoni,saranno sentiti lo stesso Favata e Antonio Di Pietro. - 20 dicembre 2012: il pm di Milano, Maurizio Romanelli,chiede la condanna a un anno di reclusione per SilvioBerlusconi, accusato di concorso in rivelazione di segretod'ufficio, e a tre anni e tre mesi per il fratello Paolo perricettazione e rivelazione di segreto d'ufficio. PaoloBerlusconi sarebbe stato "regista" dell'operazione mentre l'expremier, secondo l'accusa, sapeva che, la sera della vigilia diNatale del 2005, gli sarebbe stata fatta ascoltarel'intercettazione non ancora depositata agli attidell'indagine. Fassino, costituitosi parte civile, chiede unrisarcimento di un milione di euro. La decisione del giudiceviene rimandata a dopo le elezioni. - 7 marzo 2013: Silvio Berlusconi viene condannato in primogrado a un anno di reclusione e il fratello Paolo a due anni etre mesi. (AGI)