(AGI) - Mosca, 23 dic. - Mikhail Kalashnikov ha inevitabilmentelegato il suo nome all'arma piu' famosa del mondo, sinonimo dirivoluzione (per la sua affidabilita' e semplicita', nonostantela scarsa precisione, e' stata usata in tutte le rivolte nelTerzo Mondo. Il successo dell'Ak-47 - paradossalmente ispiratoal fucile d'assalto tedesco StG 44 usato dai nazisti dal 1942 -in tutte le sue varianti e' stato tale che ne sono stativenduti 100 milioni di pezzi originali ed almeno altri 75milioni di imitazioni ma perfettamente funzionanti e letalicome gli altri. I principali vantaggi dell'arma di Kalashnikov - che potevasparare sia a colpo singolo o, spostando un selettore, a fuococontinuo come una mitragliatrice - sono il progetto semplice,la compattezza e l'adattabilita' alla produzione di massa. E'semplice da produrre e facile da pulire e mantenere. La suaresistenza e affidabilita' sono leggendarie. L'AK-47 fu inizialmente progettato per essere facilmenteazionabile e mantenibile anche da personale con pesanti guantiinvernali. Il pistone dei gas molto largo, la facileaccessibilita' ai punti tra le parti mobili, e il particolaredesign delle munizioni, permettono all'arma di sopportarefacilmente l'intrusione di corpi estranei senza per questoandare incontro ad inceppamenti e malfunzionamenti.Quest'affidabilita' si traduce pero' in una perdita diprecisione, dato che la forte tolleranza delle parti nonprevede una lavorazione di alta precisione. Durante la Guerra Fredda, l'Unione Sovietica (cosi' comeanche Cina e moltissimi paesi del blocco NATO o del Patto divarsavia) fornirono le proprie armi ai combattenti di tutto ilmondo. Mentre la NATO impiegava fucili relativamente costosicome M14, G3 e M16, la produzione facile ed economica egliAK-47 permetteva alla Russia di armare i propri alleati conestrema facilita'. Data la sua natura semplice e poco costosa,l'arma e' stata immediatamente presa come spunto per altrearmi. Come conseguenza, la Guerra Fredda vide l'esportazione inmassa degli AK-47. Gli Stati Uniti finirono addirittura peracquistare dei Type 56 dalla Repubblica Popolare Cinese perarmare i Mujaheddin durante l'invasione sovieticadell'Afghanistan. La grande diffusione dell'arma e' testimoniata non solo dainumeri. Un AK-47 compare nella bandiera del Mozambico, fattoche sottolinea come il leader locale abbia acquisito il poterein larga parte grazie all'uso delle armi. Anche nelle uniformidello Zimbabwe, di Timor Est e nella bandiera del gruppoterroristico Hezbollah compare un AK-47. In diversi paesi occidentali, l'AK-47 e' associate con ilnemico. Negli stati filo-comunisti, l'AK-47 e' divenuto ilsimbolo della rivoluzione del Terzo Mondo. Negli anni '80, laRussia divenne la principale fornitrice di armi ai paesicolpiti dall'embargo della NATO, tra cui Siria, Libia e Iran.Con lo sfaldamento dell'Unione Sovietica nel 1991, gli AK-47sono stati svenduti sul mercato nero a chiunque fosse dispostoa pagare, cartelli della droga e regimi dittatoriali in primis,per finire in anni recenti nelle mani di talebani o terroristidi Al-Qaeda. I film occidentale raffigurano i guerriglieri, icriminali e i terroristi con AK-47 in pugno. Kalashnikov e' stato prima in Unione Sovietica e poi in Russia un ereo dello Stato: tra le tantissime decorazioni checostellavano la sua divisa di generale di corpo d'armatadell'esercito russa due stelle di "eroe del lavoro socialista"ed una di "eroe della federazione russa". Ufficialmente si e' sempre schermito sostenendo che purdi'soddisfatto del suo lavoro non avrebbe mai voluto vedere ilsuo nome legato ad un'arma: "Avevo creto un'arma per difenderei confini della madre patria. Non e' colpia mia se e' statausata talvolta dove non avrebbe dovuto essere impiegato. Questae' colpa dei politici", dichiaro' il gionro del suo 90 esimocompleannoLa sigla AK-47 si riferiva alla dizione "Kalashnikov Automatic"e 47 e' stato l'anno della creazione, paradossalmente ispirataad un fucile d'assalto usato dai nazisti nelle ultime fasi delconflitto. Nonostante il successo planetario Kalasnhikov nonbrevetto' mai la sua invenzione che per questo e' statareplicata cosi' tanto: si conta che sia stata costruito quasiun kalashnikov non ufficiale per ogni arma uscita dalle catenedi montaggio della fabbrica di Izmash. Per questo Kalashnikov non ha vissto nel lusso ma con lasua pensione militare in una casetta a Izhevsk, una cita'industriale a 1.300 km ad est di Mosca. (AGI) -