(AGI) - Taranto, 12 giu. - L'Ilva fermera' l'altoforno 2 dellostabilimento siderurgico di Taranto per tre mesi a partiredagli inizi di luglio. Lo ha confermato oggi il responsabiledelle relazioni industriali dell'azienda, Enrico Martino,nell'incontro avuto con i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm.La fermata dell'altoforno 2 e' motivata con la persistentecrisi del mercato dell'acciaio. Lo stop dell'altoforno 2inneschera' a catena, essendo quello di Taranto un cicloproduttivo integrato, con interconnessioni tra i diversiimpianti, anche la fermata dell'acciaieria 1, di una partedell'agglomerato, di una parte dei sottoprodotti e di tutti iservizi che sono strettamente collegati. Sul pianooccupazionale si determineranno circa 7-800 esuberi temporaneiche non andranno in cassa integrazione ma beneficeranno deicontratti di solidarieta' che Ilva e sindacati hanno gia'sottoscritto a marzo. In tal senso le parti si sonoriaggiornate per un nuovo incontro il 19 giugno. L'Ilva ha oggiannunciato ai sindacati che in conseguenza di questa fermatadell'altoforno 2, anticipera' i lavori di ammodernamento chel'Aia, l'Autorizzazione integrata ambientale, prevedeva perquest'impianto. Si tratta di lavori non strutturali, adifferenza dell'altoforno 1 (gia' fermo dai primi di dicembre)e dell'altoforno 5 (che sara' invece fermato ai primidell'estate 2014), ma che comunque dovevano essere fatti.L'anticipo dei lavori, hanno spiegato i dirigenti dell'Ilva, ciconsentira' cosi' di avere un altoforno pronto e moderno nelmomento in cui il mercato dovesse ripartire. L'Ilva ha ancheannunciato che, in relazione ai lavori da farsi con l'Aia eagli obblighi di prevenzione e di sicurezza da rispettare a talproposito, sta cercando, nell'organico della fabbrica, uncentinaio di unita' diplomate e con specializzazione suiproblemi dell'ambiente e della sicurezza. Intenzione dell'Ilvae' affiancare queste figure (una trentina di unita' sarebberogia' state individuate) al nucleo Sil (sicurezza sul lavoro)gia' presente nello stabilimento. Con i 7-800 esuberideterminati dalla fermata dei nuovi impianti, sale a circa2mila su un totale di 11mila il numero dei dipendenti dell'Ilvadi Taranto temporaneamente fuori dal ciclo produttivo. Neigiorni scorsi l'Ilva aveva fermato, sempre per crisi didomanda, il Treno nastri 1.(AGI)