(AGI) - Milano, 29 mag. - Le condanne in appello stabilite oggidai giudici di Milano per l'omicidio di Lea Garofalo arrivano a11 anni di distanza dall'inizio della vicenda e a 4 dal suoassassinio. Tutto prende il via nel 2002 quando, come testimonedi giustizia, Lea viene sottoposta insieme alla figlia Denise aun programma di protezione provvisorio. Ai magistrati dellaProcura distrettuale Antimafia di Catanzaro aveva raccontato lefaide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagnoCarlo Cosco, entrambe legate alla 'ndrangheta. - 2006: lo Stato revoca il programma di protezione con lamotivazione che le dichiarazioni della donna non hanno avuto"autonomo sbocco processuale e gli elementi informativiraccolti erano insufficienti circa l'attendibilita'". Nellostesso anno, pero', il Consiglio di Stato, ribalta questadecisione e alla Garofalo viene ridato il programma diprotezione. - aprile 2009: Lea Garofalo rinuncia al programma diprotezione- 25 novembre 2009: la donna scompare. Non si presenta allastazione Centrale di Milano dove ha appuntamento con la figliaper tornare in Calabria. Denise Cosco e Carlo Cosco, figlia edex compagno e convivente di Lea, ne denunciano ai carabinieridi Milano la scomparsa. La testimone era stata convinta daCosco a raggiungerlo a Milano per trascorrere qualche giornocon la figlia e parlare del futuro della ragazza. L'ultimaimmagine che parla di lei e' un video girato con le telecameredi sorveglianza mentre sale sulla Chrysler Voyager con allaguida Cosco.- 18 ottobre 2010: svolta nelle indagini. Il gip di Milanoemette sei ordinanza di custodia cautelare, di cui due, quellea Carlo Cosco e Massimo Sabatino, notificate in carcere perche'entrambi erano stati arrestati qualche mese prima per unprecedente tentativo di sequestro della Garofalo. Secondo ilgip si e' trattato di una vera e propria esecuzione ordinata daCosco, che almeno quattro giorni prima del rapimento avrebbepredisposto un piano contattando i complici e organizzandotutto: il furgone dove e' stata caricata a forza, il magazzinodove interrogarla per capire quello che aveva raccontato aigiudici, la pistola per ucciderla "con un solo colpo" e infinel'appezzamento, vicino a Monza, dove si ritiene sia statasciolta in cinquanta litri di acido. La distruzione delcadavere ha avuto lo scopo di "simulare la scomparsavolontaria" della collaboratrice e assicurare l'impunita' degliautori materiali dell'esecuzione. Oltre a Carlo Cosco e MassimoSabatino, gli altri quattro destinatari del provvedimento sonoi fratelli di Carlo Cosco e altre due persone, di cui unaaccusata di distruzione di cadavere. - 30 marzo 2012: la Corte d'Assise di Milano condanna i trefratelli Carlo, Vito e Giuseppe Cosco, Massimo Sabatino,Carmine Venturino e Rosario Curcio. Per la figlia di LeaGarofalo, Denise, che si e' costituita parte civile contro ilpadre, Carlo Cosco, e' stato disposto un risarcimento di200mila euro. - luglio 2012: dal carcere Carmine Venturino scrive dellelettere agli inquirenti nelle quali racconta che Lea Garofalovenne "uccisa materialmente da Carlo e Vito Cosco", strangolatacon la corda di una tenda, dopo essere stata sequestrata aMilano il 24 novembre del 2009. "Dal 25 novembre - chiarisce ilpentito - e' iniziata la distruzione del cadavere, che non e'stato sciolto nell'acido, ma carbonizzato fino a dissolverlocompletamente". La versione del pentito, pero', scagionerebbegli altri due imputati condannati all'ergastolo, Sabatino eGiuseppe Cosco. Venturino da' anche indicazioni per trovare iresti della vittima in un campo a San Fruttuoso. - 9 aprile 2013: Inizia il processo d'appello. -11 aprile 2013: Carmine Venturino dice di volereraccontare la verita' "per amore di Denise", la figlia di Leacon la quale ha avuto una relazione sentimentale. Venturinoribadira' la sua versione dei fatti e fornisce alcuniparticolari: "La bastarda se n'e' accorta", gli avrebberaccontato Cosco riferendosi all'omicidio e ancora: "Mentre ilcorpo bruciava spaccavamo le ossa per farlo bruciare prima"."Abbiamo preso un grosso fusto di metallo, di quelli alti dovesi tiene il petrolio. Abbiamo messo il cadavere dentrospingendo il corpo in modo che non uscisse fuori, a testa ingiu', dal bordo si intravedevano le scarpe", ricorda ilpentito. - 12 apr 2013: Denise Garofalo, protetta da un paravento,ha riconosciuto i monili trovati in un terreno di Monza cheappartenevano a Lea. - 15 mag. 2013 - E' il giorno della requisitoria. Il pgMarcello Tatangelo ha sostenuto che non e' credibile che ladonna sia stata assassinata per un raptus dall'ex compagnoCarlo Cosco. Ad esporre questa tesi era stato lo stesso Cosco.Al termine delle requisitoria, il pg chiede tre ergastoli e dueassoluzioni. In particolare, il rappresentante della pubblicaaccusa ha chiesto l'ergastolo per l'ex compagno della donna,Carlo Cosco per Vito Cosco e per Rosario Curcio e 27 anni dicarcere per Carmine Venturino che ha indicato agli inquirentidove si trovavano i resti e a far emergere che il cadaveredella donna non era stato sciolto nell'acido, come si erapensato, ma bruciato. (AGI).