(AGI) - Roma, 21 dic. - Lo spread era arrivato a 578 punti.Probabilmente uno dei parametri di base per la cronistoria dei401 giorni di vita, fino ovviamente al momento in cui inizia ilmandato per gli affari correnti, del 61esimo governo dellaRepubblica sta proprio in quel numero e in quella parola,divenuta ormai molto familiare agli italiani. Mario Monti ("nato il 19 marzo 1943 a Varese. Il 9 novembre2011 e' nominato Senatore a vita dal Presidente dellaRepubblica", recita la biografia sul sito di Palazzo Chigi,certamente la piu' minimalista mai apparsa) riceve da GiorgioNapolitano il 13 novembre 2011 l'incarico di formare il secondoesecutivo della XVI legislatura, iniziata il 29 aprile 2008.Succede al Berlusconi IV (8 maggio 2008-16 novembre 2011).
Un esecutivo breve, sicuramente non il primo, ma dalla vitadensa di significati, tanto per cominciare perche' apre lastagione 'dei tecnici' e proietta davanti a se' liste, richiamiad 'agende', nel senso di punti programmatici ovviamente, esegna una cesura rispetto alla stagione della 'politica' toutcourt. Quello che segue e' un sintetico album dei passaggiessenziali di questo anno vissuto tecnicamente. Le premessedel cambio della guardia scattano l'8 novembre 2011. La Cameraapprova il Rendiconto generale dello Stato ma con soli 308 votifavorevoli, al di sotto della maggioranza che sulla quale siregge il governo Pdl. Silvio Berlusconi sale al Quirinale ed e'il Capo dello Stato ad annunciare che il presidente delConsiglio rimettera' il mandato appena approvata la legge diStabilita'. Il 12 novembre infatti Berlusconi torna sul Colle,e si dimette. Il 17 novembre Monti incassa la fiducia del Senato con 281si', 25 no e nessun astenuto. Alla Camera, il giorno dopo, cisaranno 556 si', 61 no e nessun astenuto.
Si apre la stagionedei tecnici, cioe' ministri non politici guidati da unpresidente del Consiglio altrettanto non politico. Schivi,sobri come si dira' da subito come cifra stilisticadell'esecutivo. Una compagine via via, quanto meno, un po' menodistante dal mondo dei media rispetto agli esordi e sempre piu'coinvolta nel dibattito e nelle dinamiche, come raccontano lecronache che accompagnano l'apertura della campagna elettorale,della vita di politica e partiti. Prima e significativa missione internazionale il 24novembre, a Strasburgo: Monti incontra Angela Merkel e NicolasSarkozy, per un'analisi della situazione dei mercati in Ue cheha anche un forte peso metaforico. La risatina ironica dellaCancelliera tedesca e del Presidente francese aveva infattisegnato, di fatto, il sigillo delle perplessita' degli'azionisti di maggioranza' dell'Ue sull'inquilino di PalazzoChigi. Il 30 novembre c'e' il si' bipartisan alla Camera delpareggio di bilancio in Costituzione.
Il 4 dicembre arriva il decreto con la manovra fiscale. Unadata che si lega anche a una delle 'immagini simbolo' dellavita del governo: le lacrime del ministro del Welfare, ElsaFornero, quando affronta la parola "sacrifici" per i cittadininella conferenza stampa insieme a Mario Monti. Il 22 dicembre il Senato approva definitivamente la manovraeconomica del governo. E' il Salva Italia, primo tassello del'trittico' di provvedimenti, come il Cresci Italia (20 gennaio)e Semplifica Italia (27 gennaio) che rappresentano le misureper disciplina di bilancio e rilancio del Paese. Sono i tempiin cui gli italiani familiarizzano con un altro termineinglese: "spending review". Il 9 febbraio il presidente del Consiglio e' a Washingtonda Obama, altro momento saliente nell'azione di relazioniinternazionali per un altro dei punti programmatici fissati daMonti, quello del recupero della credibilita' internazionaledel nostro Paese. Il 20 maggio viene presentata la riforma del lavoro cheprevede l'intervento sull'articolo 18 dello Statuto deiLavoratori. Durante il vertice europeo del 28/29 giugno si adotta loscudo anti-spread che prevede l'intervento dell'EuropeanFinancial Stability per monitorare le 'oscillazioni' in ambitoUe. Altro termine chiave, i "firewall" per impedire che iltemutissimo incendio della crisi finisca per propagarsi anchein Italia e nel resto dell'Ue.
Il 31 ottobre e' approvata la riforma generale delleprovince. La parola fine arriva il 6 dicembre. Angelino Alfano, inAula alla Camera, dichiara conclusa la stagione del governoMonti: il PdL si astiene sul voto al Senato del dl Sviluppo ealla Camera sulle spese di Regioni ed enti locali. E' nellaserata dell'8 dicembre che si tiene il colloquio tra Monti eNapolitano, ed e' nel comunicato del Colle che si anticipa cheMonti rimettera' il mandato al Capo dello Stato dopol'approvazione della legge di Stabilita'. E si arriva a oggi.Da domenica, con una conferenza stampa di fine anno senz'altronon rituale e foriera di indicazioni per il futuro da parte delpresidente del Consiglio dimissionario, si apre una fase nuova.(AGI)