(AGI) - Teramo, 26 ott. - Melania Rea e' stata uccisa il 18aprile del 2011 tra le 14 e le 15. Il corpo seviziato da 35coltellate, seminudo, con due siringhe conficcate sul petto esul pube, venne scoperto due giorni dopo a Ripe di Civitella(Teramo). Una telefonata anonima al 113, partita da una cabinatelefonica in piazza San Francesco a Teramo intorno alle 14,40,segnalava la presenza di un corpo. Era la voce di un uomo,forse un cercatore di funghi, che in dialetto teramanoindirizzo' la polizia sul posto. Le indagini furono affidate, per competenza territoriale,ai carabinieri di Ascoli Piceno e il caso alla procura diAscoli in quanto, secondo il racconto fornito dal marito diMelania, la coppia insieme alla figlioletta erano andati atrascorrere una giornata al pianoro di Colle San Marco adAscoli. Qui Parolisi, avrebbe perso le tracce della moglie ede' da qui che e' iniziato il giallo dell'omicidio di CarmelaRea, detta Melania. Dopo alcune settimane di indagini,sopralluoghi e testimonianze la procura di Ascoli iscrisse nelregistro degli indagati proprio Parolisi che nel frattempoveniva intercettato e seguito. Il 18 luglio del 2011, il gip Carlo Calvaresi firmo' ilprimo ordine di carcerazione nei confronti del 34enne diFrattamaggiore (Napoli) con l'accusa di omicidio volontarioaggravato. In 95 pagine venivano mossi gli addebiti a seguitodei primi riscontri investigativi (fu perquisita l'abitazionedei coniugi Parolisi a Folignano, furono sequestrati computer,indumenti, cellulare e altro). Ris, Scientifica, Ros nelfrattempo analizzarono la mole di materiale repertato e itabulati telefonici. Le indagini successive, l'analisi dellecelle telefoniche, i riscontri dei periti patologi hannocircoscritto a Ripe di Civitella a Teramo il luogo in cui e'avvenuto l'assassinio. Melania Rea era viva quando e' giuntaalle Casermette ed e' qui che e' stata uccisa. Da Ascoli, la competenza passo' quindi a Teramo dove il 2agosto del 2011 il gip Giovanni Cirillo firmo' un nuovo ordinedi custodia cautelare in carcere. Salvatore Parolisi dalcarcere di Marino del Tronto fu trasferito al Castrogno diTeramo. Nel frattempo, le istanze di scarcerazione promossedalla terna difensiva del caporalmaggiore vennero rigettate.Riesame e Cassazione confermarono il provvedimento restrittivo. Da allora a oggi, mentre Parolisi continua a professarsiinnocente, il fascicolo si e' arricchito di nuovi elementiemersi dalle indagini e dai riscontri forniti dai laboratoriscientifici dei corpi speciali investigativi che sono cosi'diventati indizi. Fara' eco, fra gli altri, il rapportosentimentale con la soldatessa Ludovica Perrone anche lei distanza al Rav Piceno. La difesa si e' fatta nel frattempoagguerrita, chiede ed ottiene, dal gip di Teramo MarinaTommolini, il rito abbreviato condizionato all'ora della morte.A quel punto cambia lo scenario processuale per Parolisi cheverra' giudicato dal gup il quale affida una serie disuperperizie per stabilire l'ora esatta della morte. Nelfrattempo procura, parte civile e difesa nominano i propriconsulenti i quali rimetteranno poi le risultanze. Alla fine,le perizie rimesse dai consulenti del gup non giungono allaconclusione auspicata perche' non chiariscono l'ora esattadella morte. Oggi Parolisi conoscera' il suo destino. E' colpevole perla procura che chiede l'ergastolo senza isolamento diurno peromicidio pluriaggravato, vilipendio e deturpamento di cadavere.E' innocente per la difesa che ne chiedera' l'assoluzione. Laparola al giudice.