(AGI) - Roma, 9 ott. - Chiedere perdono alla famiglia Mattei,presso cui aveva prestato servizio per alcuni mesi comedomestico, non gli ha modificato di una virgola il suo destinoprocessuale. Il filippino Manuel Winston Reyes scontera' 16anni di reclusione per aver assassinato il 10 luglio del 1991la contessa Alberica Filo della Torre, colpita prima alla testacon uno zoccolo e poi strangolata con un lenzuolo nella suacamera da letto della villa all'Olgiata. Alla corte di assisedi appello di Roma e' bastata una breve camera di consiglio perconfermare quanto deciso lo scorso novembre dal gup Massimo DiLauro: omicidio volontario e' il reato contestato a Reyes cuigli anni di carcere inflitti sarebbero stati piu' corposi sel'imputazione di rapina non fosse stata dichiarata prescrittain primo grado. Al resto ci hanno pensato la scelta del ritoabbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena incaso di condanna) e la concessione delle attenuanti genericheequivalenti alle aggravanti, tenuto conto dell'incensuratezzadell'imputato e del fatto che quel delitto d'impeto e' statol'unico episodio grave nella sua vita. Per la verita',l'accusa, rappresentata in udienza dal sostituto procuratoregenerale Donatella Maria Luisa Greco, avrebbe auspicato unacondanna all'ergastolo senza il riconoscimento delleattenuanti. "Reyes voleva uccidere - ha detto il magistrato - eprima di lasciare la camera da letto ha chiuso a chiave laporta, chiave che non e' mai stata ritrovata e questo dimostrala sua volonta' e l'intenzione di ritardare il ritrovamento delcorpo e l'arrivo dei soccorsi". Per il pg, inoltre, laconfessione di Winston Reyes e' stata "tardiva e comunqueutilitaristica, fatta quando ormai c'erano tutte le provecontro di lui. Una confessione arrivata solo dopo vent'anni ecomunque non proprio credibile visto che il filippino hanascosto il furto dei gioielli e ha ammesso solo quello che nonpoteva negare. Da qui non si puo' desumere un suo sinceropentimento". L'ex domestico di casa Mattei fu arrestato il 29marzo del 2011 grazie all'ostinazione e all'intuito del pmMaria Francesca Loy e alle capacita' tecnico-scientifiche deicarabinieri del Ris che avevano individuato piu' tracce di dna,compatibili con il codice biologico dell'indagato, sul lenzuolostretto alla gola della vittima. Per la procura, Reyes, cheaveva bisogno di soldi, aveva ucciso Alberica Filo della Torreche lo aveva sorpreso in camera da letto mentre si impossessavadi alcuni preziosi sistemati nel como'. Il vedovo Mattei,rimasto impassibile in aula quando l'imputato ha chiesto scusaa tutti, si e' rammaricato con il proprio legale, l'avvocatoGiuseppe Marazzita, "del trattamento sanzionatorio poco severoapplicato all'imputato". Rimane l'amara soddisfazione per lafamiglia di aver visto che "l'impianto accusatorio - come haspiegato il penalista - si basava proprio su quelle prove cheeravamo stati noi della parte civile ad assicurare allaprocura. Ma non cerchiamo vendetta solo giustizia, cio' checonta e' la sentenza di condanna". I difensori dell'imputato,dal canto loro, hanno detto che il filippino e' pronto a pagareil suo debito con la giustizia: "Stiamo valutando di nonricorrere in Cassazione cosi' mettiamo fine a questa storia perrispetto della famiglia". .