(AGI) - Roma, 30 giu. - La leggenda di Timbuctu, la mitica citta' alla confluenza delle antiche vie carovaniere, risale al1324, quando l'imperatore del Mali, Kankan Moussa, fece unpellegrinaggio alla Mecca: il giovane sultano, appena 17enne,era seguito da 60mila portantini e ognuno di loro portava conse' 3 chili d'oro puro, proveniente proprio da Timbuctu. Al suoritorno, Moussa costrui' la moschea di Djingareyber, uno deisiti che oggi - a 700 anni di distanza - bande di guerriglierimusulmani minacciano di radere al suolo. Gli islamisti armatilegati al gruppo Ansar Dine e che professano la piu' rigidaosservanza islamica, hanno gia' distrutto almeno un santuariosufi perche' il sufismo e' considerato dalle frange piu'radicali una corrente dell'Islam troppo blanda. La mitica citta' dell'oro dell'imperatore Moussa e' entratanell'immaginario collettivo come metafora di lontananza edesotismo tanto da evocare l'idea di un posto cosi' remoto chepotrebbe anche non esistere. Oggi l'antica citta' carovaniera,situata ai bordi dello sterminato Sahara, e' un campo dibattaglia, preda di milizie legate ad Ansar Dine che voglionoimporre la 'sharia' in tutto il Mali. Conosciuta anche come 'lacitta' dell'oro', 'dei 333 Santi' o 'la perla del deserto',Timbuctu e' situata a nord del fiume Niger, a circa mille kmdalla capitale maliense, Bamako. Dal 1998 nella lista deiluoghi considerati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanita', fufondata tra il V e l'XI secolo dai tuareg e per secoli fu illuogo di incontro dei nomadi del deserto, non solo tuareg, maanche berberi, arabi e africani. Il commercio di oro, sale,avorio e libri la trasformo' nel giro di tre secoli in unadelle citta' piu' opulente dell'Africa occidentale, magnete diintellettuali, architetti, scribi e giuristi, tanto da divenirerapidamente un importantissimo centro di irradiazione dellacultura islamica. Nel 1400, erano circa 25mila gli studenti chefrequentavano l'universita' di Sankore. Adesso l'aria e'cambiata: dal marzo di quest'anno, un colpo di Stato militarenella capitale ha scatenato il caos nel nord e un gruppoislamista prima sconosciuto, Ansar Dine, ha piantato minacciosebandiere nere tutt'intorno alla citta'. Ad aprile, Ansar Dinesi e' sbarazzato dei tuareg, i nomadi separatisti e male armatia cui aveva unito le forze per avere la meglio sulle truppe digoverno. (AGI).