(AGI/ITALPRESS) - Herning (Danimarca), 6 mag. - Uno degliultimi tabu' da sfatare, per Mark Cavendish, era la 'prima' diun grande giro. Archiviata la crono di Herning, la secondatappa del Giro d'Italia 2012, 206 chilometri di un percorso conpartenza e arrivo sempre nella citta' danese, doveva solorispondere a questo interrogativo: sapra' il campione del mondodella Sky, che ha come grande obiettivo stagionale l'oroolimpico a Londra, imporsi al primo sprint, nonostante laconcorrenza e le difficili condizioni climatiche? La risposta,non cosi' scontata, e' stata positiva.
'Cav' fa risplendere lasua maglia iridata in una giornata fredda e ventosa e mette asegno uno dei suoi classici sprint. Alle sue spallel'australiano Matthew Goss(GreenEdge), e il francese GeoffreySoupe (Fdj-BigMat). Due italiani tra i primi dieci: quintoRoberto Ferrari (Androni), ottavo Daniele Bennati (RadioShack)."Sono molto contento, oggi e' stata una giornata ventosa e none' stata facile - le parole di un soddisfatto Cavendish - Nonmolte squadre volevano la volata e cosi' abbiamo dovuto correremettendocela tutta. Abbiamo dato il cento per cento, abbiamovinto e meglio di cosi' non poteva andare. Ma non ho mai dettoche avrei vinto tutte e sei le tappe per velocisti: ho dettoche avrei cercato di vincerne il piu' possibile, per me il Giroe' una corsa speciale, una delle piu' importanti del mondo".
Lavolata e' stata caratterizzata da una caduta provocata dallasbandata in curva dell'olandese Bos, che ha messo fuori causaanche una punta di diamante come Andrea Guarnieri. E un'altracaduta, a otto chilometri dall'epilogo, stava per rovinare ladomenica a Tyler Phinney. Il baby americano della Bmc,trionfatore nella crono di ieri, non ha perso la calmanonostante le bizze della catena e ha confermato le sue dotiandando a riprendere il gruppo con l'aiuto (parziale) dei suoicompagni. "Ho avuto paura - spiega Phinney - sono caduto a ottochilometri dalla fine e ho fatto uno sforzo ancora piu' pesantedi ieri. Ho fatto tanta fatica: ero molto nervoso sindall'inizio, mi trovavo tra i primi dieci quando, a causa diuna frenata davanti, sono caduto".
La maglia rosa resta sullesue spalle, al termine di una gara che ha visto tutti gliuomini di classifica, in primis Ivan Basso e Michele Scarponi,correre in difesa per non rischiare scivolate o contrattempi.La prima maglia azzurra, invece, appartiene al 22enne lazialeAlfredo Balloni (Farnese), che ha vinto l'unico Gpm inprogramma, di quarta categoria, battendo i suoi compagni difuga Rubiano Chavez e Kaisen, con cui ha raggiunto un vantaggiomassimo di 13'15", prima di essere raggiunto, dopo 166chilometri di avanscoperta, ai -40 dal traguardo. Domani laterza frazione, l'ultima in terra danese, ancora per velocisti,la Horsens-Horsens di 190 chilometri. (AGI)