Gli allarmi inascoltati su Auschwitz e Shoah 
Gli allarmi inascoltati su Auschwitz e Shoah 

Gli allarmi inascoltati su Auschwitz e Shoah

Marco Patricelli
giorno memoria allarmi inascoltati su auschwitz e shoah 
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Il tenente Pilecki e il primo rapporto inoltrato a Londra giudicato "esagerato"

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Gli allarmi inascoltati su Auschwitz e Shoah
Attraverso Stoccolma quel rapporto era giunto nel marzo 1941 all’intelligence polacca a Londra, sede del governo polacco in esilio, che l’aveva girato agli inglesi i quali l’avevano giudicato “esagerato”. Pilecki aveva raccontato delle crudeltà, delle sevizie, del lavoro schiavistico, delle esecuzioni di massa e delle condanne a morire di fame e di sete, del trattamento spietato riservato agli ebrei. Aggiungerà nuove informative e continui aggiornamenti al repertorio degli orrori, fornendo i nomi dei criminali nazisti, chiedendo bombardamenti aerei e sollecitando la liberazione del campo di sterminio, fino a che sarà costretto a evadere nell’aprile 1943 perché ormai il Dipartimento politico delle SS era sulle sue tracce.

Jan Karski e lo scetticismo di Churchill e Roosevelt

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A novembre illustrerà a Londra ai suoi superiori che i tedeschi stavano attuando lo sterminio degli ebrei e ne parlerà direttamente col premier Winston Churchill, e successivamente nel febbraio 1943 col Segretario di Stato britannico Anthony Eden, affinché si facesse qualcosa per impedire quel massacro. Poi, in estate, andrà negli Stati Uniti, dove chiederà al presidente Franklin Delano Roosevelt di bombardare i lager per far fuggire i prigionieri, e lo stesso ribadirà al giudice della Corte suprema Felix Frankfurter, il quale nel sottolineare che lui stesso era ebreo, gli confesserà di non riuscire a credergli, così come era accaduto con gli altri leader alleati.

Il rapporto Vrba-Wetzler scritto da due evasi nel 1944 e i Tre protocolli

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Altri due ebrei, lo slovacco Arnošt Rosin (1913-2000) e il polacco Czesław Mordowicz (1919-2001), sarebbero evasi da Auschwitz il 27 maggio 1944, e con il loro rapporto avrebbero fornito un capitolo allegato quello di Vrba-Wetzler. Prima di loro il maggiore Jerzy Tabeau (1918-2002), deportato col nome di Jerzy Wesołowski, era riuscito a fuggire nel novembre 1943 da Auschwitz-Birkenau e tra dicembre e gennaio aveva scritto quello che diventerà il Rapporto del maggiore polacco, stampato e diffuso dal governo in esilio a Londra. Queste testimonianze, tutte assieme, diventeranno i Protocolli di Auschwitz, di cui scriverà con dovizia di particolari il New York Times il 26 novembre 1944. Esattamente due mesi dopo il lager simbolo della Shoah, dell’arcipelago concentrazionario e della ferocia nazista, veniva liberato.
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