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Rushdie dopo l'aggressione: "Mi siedo per scrivere e non succede nulla"

Rushdie dopo l'aggressione: "Mi siedo per scrivere e non succede nulla"

Lo scrittore ha confessato che dopo l'attacco subito lo scorso anno soffre ancora di forte stress post traumatico con profonde "ferite" mentali

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Lo scrittore Salman Rushdie

AGI - Il famoso scrittore Salman Rushdie ha confessato che gli risulta "molto difficile" scrivere dopo l'attacco che ha subito lo scorso anno negli Usa e nel quale ha perso l'uso di un occhio e di una mano, lasciandolo anche con profonde 'ferite' mentali. "Esiste una cosa come il disturbo da stress post traumatico. Ho trovato molto, molto difficile scrivere. Mi siedo per scrivere e non succede nulla".

E ancora: "Scrivo, ma è una combinazione di vuoto e spazzatura, cose che scrivo e che cancello il giorno dopo. Non sono ancora fuori da quel bosco, davvero", ha affermato in un'intervista al New Yorker, la prima dalla brutale aggressione a coltellate avvenuta il 12 agosto 2022 mentre si apprestava a salire sul palco di una conferenza a Chautauqua, nello Stato di New York.

Lo scrittore ha spiegato di non essere in grado di digitare molto bene a causa della mancanza di sensibilità in alcuni polpastrelli. "Le ferite principali sono guarite, essenzialmente. Ho sensibilità nel pollice e nell'indice e nella meta' inferiore del palmo. Sto facendo molta terapia della mano e mi è stato detto che sto andando molto bene", ha raccontato Rushdie. "Sono stato meglio. Ma, considerando quello che è successo, non sto cosi' male". L'intervista è stata pubblicata alla vigilia dell'uscita negli Usa del suo nuovo romanzo intitolato "Victory City".