M atera - Case, strade, cisterne, siti produttivi, i resti di luoghi di culto scavati nel tufo, a 25 metri di profondità, nel sottosuolo del centro storico di Matera. La capitale europea della Cultura 2019 apre un percorso unico al mondo, che si aggiunge ai "Sassi", patrimonio dell'Unesco. Dopo un anno di lavoro, in condizioni non agevoli, 18 addetti costretti a risalire in superficie a turno ogni quindici minuti, hanno ripulito e reso agibili circa 1500 mq di percorso, che si snodano tra gradinate, grotte, archi acuti e a tutto sesto. Da un piccolo ingresso in Vico XX settembre, è ora possibile accedere a una ripida scalinata e al labirinto nel grembo della terra, con una sequenza di cunicoli che portano ad ambienti naturali e a quelli creati dall'uomo nei secoli con imponenti interventi architettonici.
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L''Ipogeo Matera sum' rivela che chi si insediato in questo territorio lo ha plasmato alle sue esigenze, bloccando il tempo, nel caso del sotterraneo, al Medioevo quando la rete di cunicoli era probabilmente utilizzata per stoccare derrate alimentari e merci. Il tempo che si è fermato ha potuto trattenere intatte quelle tracce fatte di roccia e tufo, in un infinito intreccio dove l'uomo ha rispettato la natura che a sua volta lo ha ospitato, proteggendosi vicendevolmente. Un sito che rafforza per Matera la definizione di città "unica al mondo", dove uomo e natura non sono mai stati nemici. Negli ultimi secoli il sottosuolo e' stato utilizzato anche come discarica dei materiali di risulta utilizzati per costruire i palazzi soprastanti. Parte di questa terra è stata rimossa, ma ci sono ancora zone da esplorare che potrebbero riservare nuove, eclatanti sorprese.