R oma - "La crisi economica e la mancanza di politiche di promozione sono alcune delle cause che hanno determinato la crisi del mercato del libro". E' questo il commento di Laura Donnini, amministratore delegato di Rcs libri, al rapporto Istat sulla lettura in Italia, dal quale e' emerso che sei italiani su dieci non hanno letto nemmeno un libro nel 2015. "La politica deve mettere in primo piano la cultura e predisporre una serie di attivita' per sostenerla a 360 gradi. I dati sono tristi - continua Donnini - soprattutto perche' l'Italia resta fanalino di coda rispetto agli altri paesi europei, ma a voler essere positivi, possiamo dire che c'e' un leggero miglioramento rispetto al 2014. Nel 2015 il 42% degli intervistati ha dichiarato di aver letto almeno un libro durante l'anno, rispetto al 41% del 2014. Siamo lontani dal 46% del 2012 ma c'e' un recupero, si e' fermato il calo e i lettori sono risaliti". "Cio' che preoccupa di piu' e' la perdita dei lettori forti, cioe' i piu' giovani. Questo lascia pensare - spiega l'amministratore delegato di Rcs libri - che i ragazzi preferiscono dedicare il loro tempo ad altre attivita' e non alla lettura". Per quanto riguarda il mercato digitale "non credo possa essere considerato tra le cause della crisi - conclude Donnini - anche perche' seppur l'e-book e' in crescita non e' mai decollato in Italia e spesso viene letto in maniera complementare rispetto al libro cartaceo. Cio' e' confermato all'estero dove l'e-book, che e' molto piu' forte e diffuso, non ha generato la crisi del mercato del libro".(AGI)