(AGI) - Roma, 3 ott. - Mario Sironi e' stato uno dei piu'importanti pittori del Novecento italiano. Per ricordarlo, a130 anni dalla nascita, e' stata organizzata a Roma una grandemostra monografica sotto l'Alto Patronato del presidente dellaRepubblica e con il patrocinio di Camera, Senato, Presidenzadel Consiglio, ministeri dei beni culturali e degli affariesteri. Allestita nelle sale del Complesso del Vittoriano,sara' aperta da domani all'8 febbraio. La curatrice, ElenaPontiggia, ha realizzato un percorso espositivo cronologicoattraverso 90 dipinti, numerosi bozzetti, riviste e un notevolecarteggio tra il pittore e alcuni protagonisti del mondo dellacultura italiano del secolo scorso. Il visitatore ripercorrel'avventura umana e l'intera attivita' artistica di Sironi,dalla fase giovanile, quindi simbolista, al momentodivisionista, dal periodo futurista a quello metafisico. Moltedelle opere esposte - provenienti da musei pubblici ecollezioni private - sono espressione del Ventennio fascista,come lo studio preparatorio "Condottiero a cavallo", realizzatoper il grande affresco dell'aula magna dell'Universita' LaSapienza, in cui Mussolini a cavallo, con elmetto e stivali, e'affiancato da una processione di soldati minuscoli. Tuttavia,secondo Pontiggia, "Sironi e' stato mussoliniano senza maisuonare il piffero della rivoluzione fascista perche' la suaarte, intrisa di dramma, era piu' funzionale alla verita' chealla propaganda". Sicuramente l'artista era stato influenzatodalla grandiosita' di Roma ben prima degli anni Trenta e benprima del fascismo. Durante il regime gli furono commissionatinumerosi lavori, soprattutto di pittura murale (oltreall'affresco de La Sapienza, nel 1932 e' stato l'autore dellagrande vetrata "La carta del lavoro" per lo scalone delministero delle Corporazioni, oggi sede del ministero delloSviluppo economico, e nel 1936 realizzo' il mosaico "laGiustizia fiancheggiata dalla Legge" che si trova al Palazzo diGiustizia di Milano). Tra le opere esposte della fase giovanilesono molto interessanti alcuni paesaggi e ritratti in cui ilrealismo e il divisionismo sono evidenti. Cuore pulsantedell'esposizione sono pero' le opere monumentali come "Illavoratore" (1936) e "L'Impero" (1936), e capolavori come"L'architetto" (1922-23). Tra i lavori a cavallo tra gli anniVenti e gli anni Trenta si trova anche "Il pescatore". Larassegna si chiude con le opere degli anni Quaranta e delDopoguerra, altrettanto interessanti e importanti. Adarricchire la mostra ci sono poi le lettere scritte dapersonaggi quali Marcello Piacentini e Gio' Ponti. In occasionedella rassegna si e' deciso di ripulire e consolidare lavetrata "La carta del Lavoro" del ministero dello Sviluppoeconomico. I lavori partiranno nei prossimi giorni. (AGI).