Quindi non si può essere licenziati per aver insultato il capo su una chat, giusto?
ADV
ADV
Quindi non si può essere licenziati per aver insultato il capo su una chat, giusto?
ADV
ADV

L'impiegata

Il sindacalista

Le differenze tra le due vicende

I precedenti

Un vademecum

  1. Intanto bisogna ricordarsi che Facebook in realtà è un luogo pubblico, e va trattato di conseguenza, con prudenza ed accortezza, evitando di pubblicare contenuti che possano nuocere all’immagine e reputazione della propria azienda.
  2. Denigrare il proprio datore di lavoro o superiori non è esattamente una mossa da Napoleone! Anzi, porta a un licenziamento in tronco pienamente in linea con l’articolo 2.105 del codice civile, che si instaura al momento dell’assunzione e decade solo quando il contratto di lavoro è cessato, e che prevede la fedeltà all’azienda.
  3. Anche usare troppo i social durante l’orario di lavoro non è una grande idea, dal momento che i computer ed i dispositivi se appartengono all’azienda, non danno alcun adito ad eventuali proteste sull’invasione della privacy, tipiche di chi contesta sanzioni o licenziamenti per l’eccesso di attività su Facebook o altri social.
  4. Se poi siete assenti da lavoro e pubblicate foto mentre fate aperitivo o siete al mare invece di essere sotto le coperte e stravolti dalla febbre come avevate assicurato, beh…non si può dire che il vostro licenziamento sia immotivato da molteplici punti di vista.
ADV