È ricoverato in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita, il senegalese coinvolto nella sparatoria avvenuta a Grosseto nella quale è morto un cittadino colombiano ucciso da un colpo di pistola esplosa da una terza persona.
L'uomo, sui quarant'anni, di cui non sono state ancora rese note le generalità, è stato subito trasportato al pronto soccorso dell'ospedale della Misericordia di Grosseto ed operato all'addome, dove è stato raggiunto da un proiettile. Al termine dell'intervento chirurgico i medici, pur mantenendo riservata la prognosi, sembrano escludere che il ferito possa essere in pericolo di vita
"Un fatto grave che scuote gli animi di una città che fortunatamente non è abituata ad eventi così drammatici che devono essere ripudiati in maniera categorica". Con queste parole il sindaco di Grosseto AntonFrancesco Vivarelli Colonna ha parlato della sparatoria avvenuta nella città toscana.
"Siamo fiduciosi del lavoro che gli investigatori della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica di Grosseto, stanno conducendo in queste ore per chiarire motivi e dinamiche e assicurare i colpevoli alle giustizia" aggiunge il primo cittadino.
Da quanto si è appreso, gli uomini della squadra mobile di Grosseto stando dando la caccia ad un brasiliano. Stando alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, sarebbe stato lui a sparare contro i due uomini per poi fuggire e riuscire a far perdere momentaneamente le proprie tracce. L'omicidio sembra essere maturato nel mondo dello spaccio della droga e gli investigatori sono convinti che dietro il drammatico episodio di sangue si nasconda un regolamento di conti.