AGI - “La ruota anteriore della carrozzina si è rotta e sono rimasta bloccata in mezzo alla strada. Ho chiamato la Polizia Locale e il 112 ma nessuno è stato in grado di aiutarmi”. È lo sfogo dell’avvocata milanese Giorgia Leone che ha vissuto la disavventura, conclusa solo con l’aiuto di un’amica passata per caso dove si trovava impigliata con la carrozzella, a Lavagna, località balneare in provincia di Genova, dove ha una casa e si trova per le vacanze estive.
L'incidente e le chiamate di soccorso
“È successo tutto intorno alle 11 di stamattina - spiega telefonicamente all’AGI -. Mi sono rotta il 3 agosto il metatarso, un osso del piede, e non posso camminare. Ero nella strada centrale, in via Roma, pieno centro storico, quando, a causa di un mattone sconnesso, sono rimasta bloccata in una buca e non riuscivo più a procedere. È una strada chiusa al traffico e non potevo nemmeno chiamare mio marito per farmi venire a prendere”. La legale comincia quindi a digitare tutti i possibili numeri utili.
La difficoltà nel ricevere aiuto
“Ho chiamato il Comune e una persona al centralino mi ha messo in contatto con la Polizia Locale. Ha risposto un’altra persona che ha trasferito la telefonata al numero del Comandante ma il numero è suonato a vuoto e sono stata rimpallata alla prima centralista. A questo punto, ho telefonato ai carabinieri di Lavagna, la persona che mi ha risposto mi ha detto che non poteva muoversi e che non avevano un’auto a disposizione. Io ho ribattuto che sarebbe bastato autorizzare mio marito a entrare in auto nella zona chiusa al traffico. Lui mi ha suggerito di chiamare il 112.”.
La risposta del 112 e la soluzione inaspettata
“È l’ultima chiamata. Mi hanno detto che la mia non era un’emergenza”. Mi domando: non è un’urgenza un’invalida che non si può muovere con la sedia a rotelle? ”Dal 112 poi mi hanno richiamata dicendo che, se avessi voluto, mi avrebbero mandato un’ambulanza ma poi mi avrebbero dovuto portare al pronto soccorso”. La situazione, conclude Leone, si è sbloccata, solo “quando è passata per caso un’amica legata all’associazione di volontariato ‘L’Agorà’. Mi ha detto che avevano due sedie a rotelle a disposizione nella sede della Croce Rossa, distante pochi metri, è andata e ne ha recuperata una”.
La diffida e la riflessione sulla disabilità
Per Leone però l’episodio non può finire qui: “Appena torno a Milano manderò una mail di diffida al sindaco e ai carabinieri. Non deve succedere più a nessuno quello che è accaduto a me. Qui non sono di passaggio, ho la casa di famiglia di mia mamma che è disabile. Il mio è un disagio temporaneo ma lei, come altri, potrebbe avere gli stessi problemi”.
La risposta del sindaco di Lavagna
"Se i fatti sono avvenuti come esposti, è chiaro, sono molto dispiaciuto per l’accaduto” Lo scrive il sindaco di Lavagna, Gian Alberto Mangiante, in una nota nella quale ‘risponde’ all’avvocata.
“Va detto anche che il periodo estivo, l'affollata via cittadina, nonché un contatto con soggetti non competenti per il caso di specie può solo in parte giustificare quanto accaduto - scrive il primo cittadino nella nota -. Inoltre, anche la richiesta autorizzazione all'accesso dell'auto del coniuge nella via pedonale risulta assolutamente improponibile per ovvie ragioni di sicurezza”.
Il comunicato si chiude con un invito alle legale milanese che ha casa a Lavagna ed è costretta all’uso della carrozzina per una frattura al piede: “Invito cortesemente la signora Giorgia Antonia Leone a venire in Comune, dove l'Amministrazione potrà esporre quanto il Comune di Lavagna sta facendo con impegno di risorse e professionalità per migliorare l'accessibilità nel proprio Territorio, tra cui la recente adozione del PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) che sicuramente è migliorabile, ma costituisce un elemento di grande attenzione al problema esistente nelle nostre città”.