La grande sete della Sicilia. Il report della Corte dei Conti
La grande sete della Sicilia. Il report della Corte dei Conti 

La grande sete della Sicilia. Il report della Corte dei Conti

Siccità nella Sicilia occidentale
Fabio Greco /AGI - Siccità nella Sicilia occidentale
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Acqua a perdere e infrastrutture fragili

I mancati collaudi

La sostenibilità economica

Blufi e altre storie

"Gravi criticità". Ecco l'elenco

  • Interrimento e accumulo di sedimenti, la presenza di sabbie e detriti all'interno degli invasi, che riduce drasticamente la loro capacità di accumulo di acqua. Si stima che circa 150 milioni di metri cubi di sabbia siano presenti all'interno degli invasi, e questa perdita di capacità è spesso imputabile alla mancata gestione dei sedimenti trasportati dalle piene. Per alcune dighe, come la diga di Lentini e la diga Comunelli, l'interrimento è quasi totale, rendendo inutilizzabile gran parte della loro capacità. Sebbene siano stati individuati interventi di sfangamento, un elenco prioritario di tali interventi risulta, allo stato, inattuato.
  • Mancanza di collaudi e verifiche sismiche: molte dighe non hanno superato i necessari collaudi statici e verifiche sismiche. Questo comporta che 20 dei 38 invasi attivi sono soggetti a limitazioni di riempimento imposte dall'Ufficio Tecnico Dighe del MIT (10 per assenza di collaudo e 10 per ragioni di sicurezza). Il collaudo tecnico speciale è un requisito fondamentale per il passaggio all'esercizio ordinario delle dighe.
  • Carenze strutturali e sicurezza: esistono carenze strutturali che impongono limitazioni d'invaso per ragioni di sicurezza. Sono necessari interventi di miglioramento sismico e idraulico.
  • Occlusione di scarichi e opere di presa: gli scarichi, le opere di presa e le relative condotte all'interno degli invasi, cosi' come quelle delle traverse che alimentano gli invasi, risultano sovente occluse.
  • Carenza di impianti e controlli: si riscontra una carenza negli impianti elettrici, nei locali tecnici e nei quadri di controllo delle dighe.
  • Opere incompiute o inutilizzate: alcune dighe risultano in corso di completamento, come la diga Pietrarossa. Altre, come la diga di Blufi, hanno lavori sospesi da anni nonostante l'elevata priorità di completamento. Infrastrutture di adduzione obsolete e danneggiate: le condotte di adduzione che collegano gli invasi alla rete presentano uno stato precario e perdite significative, richiedendo interventi di rifacimento completo o consistenti riparazioni.

Frammentazione delle competenze e il dar senza competenze

Nel 2023 la richiesta (inascoltata?) di risparmio idrico

Un piano da 1,3 miliardi. Che fine ha fatto?

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