AGI - Continua a essere critica la situazione del territorio del Parco nazionale del Vesuvio interessato da un incendio con un fronte di vaste proporzioni, circa 3 km, scoppiato nel tardo pomeriggio di venerdì. Questa mattina quattro Canadair e diversi elicotteri sono tornati in azione, mentre per tutta la notte è continuato il lavoro di vigili del fuoco, Esercito e squadre di protezione civile per domare le fiamme.
Nella zona della riserva naturale del Tirone, verso il mare, il rogo è sotto controllo da ieri pomeriggio, ma nel versante di Terzigno, verso il Monte Somma, è ancora vigoroso. Impegnati più di 150 uomini.
Emergenza nazionale e danni ingenti
Da ieri l'incendio è emergenza nazionale. In fumo finora oltre 500 ettari di vegetazione. Ancora presto per vagliare le possibili origini dell'incendio, ma non si esclude il dolo.
Nella zona colpita è stato inviato l’Esercito per supportare le attività relative al presidio delle strade e alla realizzazione di piste di accesso nonché al rifornimento di acqua con le autobotti.
Condizioni meteo sfavorevoli
A rendere ancora più complessa la gestione della situazione, le condizioni meteo sfavorevoli per l'aumento delle temperature: il Centro Funzionale della Regione ha infatti emanato un avviso per ondate di calore.
Attivata la mobilitazione nazionale
La Protezione Civile ha attivato la mobilitazione nazionale per fronteggiare l'incendio al Parco del Vesuvio. Nella nota del dipartimento si legge che sono "in azione 6 Canadair e 2 elicotteri della Flotta nazionale insieme a mezzi aerei regionali. Squadre di Vigili del Fuoco al lavoro a terra. Più di 100 volontari di Protezione civile operativi e militari in supporto con mezzi pesanti".
Incendio #ParcoVesuvio: 6 canadair della Flotta aerea dello Stato in azione sul vasto rogo in supporto ai mezzi regionali e alle squadre operative a terra. Team DPC sul posto per le attività di coordinamento. MASSIMA PRUDENZA richiesta per operatori e cittadini.
— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) August 9, 2025
h10 #9agosto
Il presidente del Parco, "siamo preoccupati"
"Siamo fortemente preoccupati per l'evolversi della situazione - dice all'AGI il presidente del Parco, Raffaele De Luca - e il nostro pensiero va alla salvaguardia del patrimonio naturale e alla sicurezza di chi vive e lavora intorno al vulcano. L'incendio è stato circoscritto ma non è risolto del tutto",
La zona ancora interessata dalle fiamme è "Ottaviano" ma "non è pericoloso per i residenti". La riserva del Tirone, invece, "è stata danneggiata, al momento in piccola parte, circa 40 ettari, che corrispondono al 4% della superficie totale della riserva. Il rogo è stato comunque arginato per buona parte. Però non riusciamo per stasera a domarlo completamente, se ne parla per il 10 agosto. Poi inizierà la grande opera che è la più importante che è quella di bonifica del territorio, perchè è la bonifica che poi deve essere fatta per bene".
Tajani, "il governo decreta l'emergenza nazionale"
"Il governo, che ha decretato l'emergenza nazionale, segue la crisi anche attraverso il ministro dell'Ambiente Pichetto", scrive sui social il vicepremier e leader FI, Antonio Tajani. "Sento il dovere di ringraziare i volontari, la Protezione civile, i Vigili del fuoco, i sindaci e il Prefetto di Napoli - prosegue - che in questi giorni hanno dedicato il massimo impegno per far fronte alla grave emergenza ambientale sul Vesuvio".