AGI - Ci sono anche due medici indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'intossicazione da botulino. La Procura di Paola ha iscritto sul registro degli indagati due medici in servizio in una struttura sanitaria dell'Alto Tirreno cosentino che hanno avuto in cura Luigi Di Sarno, il 52enne campano di Cercola che è deceduto a Lagonegro. L'uomo aveva mangiato un panino con broccoli comprato da un venditore ambulante di Diamante. Nell'inchiesta condotta dalla Procura di Paola e coordinata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, si fa luce anche sul decesso della 45enne Tamara D'Acunto, di Diamante, e sulle lesioni riportate da altre 16 persone che sono state ricoverate dopo aver mangiato tutte lo stesso tipo panino acquistato presso il camioncino di street food.
Autopsie e riesumazione per le vittime
La Procura ha disposto per martedì l'autopsia sui corpi delle due vittime. Per D'Acunto è stata disposta anche la riesumazione del cadavere, che avverrà martedì mattina, perché per la donna sono stati già svolti i funerali. È stato il fratello ieri a presentare un esposto in Procura dopo avere scoperto che anche la donna aveva mangiato quel panino.
Accertamenti sulle responsabilità mediche
Nel caso dei due decessi saranno, quindi, accertate eventuali responsabilità mediche perché i due si erano recati in strutture sanitarie della costa appena avvertiti i primi sintomi. L'iscrizione sul registro degli indagati dei due medici è un atto dovuto proprio in vista dell'autopsia.
La famiglia Di Sarno chiede chiarezza
La famiglia di Di Sarno vuole accertare le cause della morte anche perché - stando a quanto riferito - l'uomo ha spiegato più volte ai medici di non sentirsi bene. Intanto, la Procura ha iscritto sul registro degli indagati il venditore ambulante di Diamante e i legali rappresentanti delle ditte che producono i prodotti venduti. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, commercio di sostanze alimentari nocive e lesioni.
Arrivo dell'antitossina botulinica a Cosenza
Intanto, sono giunte all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza le tre fiale di antitossina botulinica prelevate dall'elicottero del 118 al San Camillo di Roma. Lo comunica l'azienda ospedaliera. "Salgono, così a cinque - si legge in un comunicato stampa - le scorte di antidoto, custodite nel reparto di Rianimazione ad una temperatura tra 2 e 8 gradi. A parziale rettifica del comunicato precedente - scrive inoltre l'azienda - si comunica che sono state utilizzate, al momento, 7 fiale di antitossina botulinica. Sono in tutto 14 i pazienti attualmente ricoverati all'ospedale Annunziata di Cosenza: 6 in Terapia Intensiva; 3 in Pediatria; 5 nei Reparti di Area Medica".