AGI – “Io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade”: è così che Giovanni Pascoli descriveva il cielo della notte di San Lorenzo nella sua poesia dedicata al padre, “X agosto”. Ma 150 anni dopo, se vogliamo avere più chance di vedere una stella cadente ed esprimere un desiderio, come vuole la tradizione, dobbiamo puntare occhi e telescopi al cielo qualche sera dopo. Il picco, ormai, si è spostato e cade ora tra l'11 e il 13 agosto, ma la data del 10 resta quella simbolica, al punto che da Nord a Sud sono previsti centinaia di eventi sul tema proprio in quella sera.
Quest’anno, poi, ci sarà un ostacolo in più: ovvero la luna piena del 9 agosto, che illumina il cielo e rende meno visibili gli altri corpi celesti. Già, perché le “lacrime di San Lorenzo” non sono né stelle né cadono. Sono meteoriti che entrano nell'atmosfera, attratte dalla forza di gravità della Terra. Cadono a una velocità altissima, che arriva fino a 59 chilometri, finché, a contatto con l'atmosfera terrestre, i meteoriti si infiammano, lasciando una scia di fuoco dietro di sé.
Le Perseidi
In particolare, spiega l'Esa sul suo sito, le Perseidi sono frammenti di detriti rocciosi, di dimensioni variabili da quelle di un granello di sabbia a quelle di un pisello. Prendono il nome dalla costellazione di Perseo dalla quale sembrano irradiarsi. Questi meteoriti si sono staccati molto tempo fa dalla cometa Swift-Tuttle. La cometa si sta disintegrando lentamente orbitando attorno al Sole. Nei secoli, i suoi detriti si sono distribuiti lungo la sua orbita formando un flusso di particelle lungo centinaia di milioni di chilometri.
Nel proprio movimento attorno al Sole, la Terra incrocia i detriti di questa cometa ogni anno a metà agosto. Le particelle, o meteoroidi, viaggiano a 60 km al secondo rispetto alla Terra. Quando una di esse tocca l'atmosfera alta, surriscalda l'aria creando una stria incandescente. Quelle più luminose possono sopravvivere per alcuni secondi lasciando brevi scie di fumo e gas ardenti.
Dove guardare
La direzione migliore nella quale guardare è verso la zona più buia del cielo, probabilmente diritto in alto. La costellazione è bassa a nord-nordest prima di mezzanotte e si alza sopra l'orizzonte nelle prime ore del mattino.
Come scattare una foto
Le Perseidi sono ideali per l'acquisizione di immagini digitali. Fissate la fotocamera a un treppiede, preferibilmente con un obiettivo grandangolare e un valore ISO alto. Tenete l'otturatore aperto per 10-15 secondi per volta (più a lungo se è veramente buio). Con un po' di fortuna, dovreste riuscire a catturare l'immagine di una o più Perseidi.
Le altre date
Sciami simili a quello di agosto avvengono durante tutto l’anno. Ecco le altre date:
- Le Leonidi, visibili nel cielo di metà novembre
- Le Geminidi, attive dal 3 al 19 dicembre
- Le Quadrantidi, che solcano il cielo nel mese di gennaio