AGI - Il Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) ha annunciato un aumento significativo dei posti disponibili per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia per l'anno accademico 2025/2026. Saranno 24.026 le posizioni totali, distribuite tra atenei statali e non statali, segnando un incremento di 3.002 posti rispetto all'anno precedente e 8.191 rispetto al 2022.
La notizia si inserisce nel contesto di una riforma voluta dalla ministra Anna Maria Bernini, che mira a superare il tradizionale test d'ingresso in favore di un percorso formativo più graduale e inclusivo.
Introduzione del semestre aperto
L'abolizione del sistema selettivo rigido è accompagnata dall'introduzione di un semestre aperto che prenderà il via il 1° settembre. Questo nuovo approccio, come sottolineato dalla ministra, ha l'obiettivo di "valorizzare davvero il merito, l'impegno e la vocazione" degli studenti, contribuendo al contempo a "potenziare il Servizio sanitario nazionale formando più medici, meglio preparati".
La rivoluzione del meccanismo d'accesso
La vera rivoluzione, tuttavia, risiede nel meccanismo d'accesso. Dal prossimo anno accademico, infatti, non ci saranno più i tradizionali test d'ingresso. Al loro posto, prenderà il via una riforma che inaugura un "semestre aperto" con accesso libero. Un esperimento didattico che inizierà il 1° settembre e che permetterà agli studenti di frequentare tre insegnamenti – Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia – per un totale di 18 crediti formativi (CFU).
Modalità di valutazione e graduatoria nazionale
Al termine del semestre, gli studenti dovranno affrontare degli esami di profitto, identici a livello nazionale. Le prove, composte da 31 domande per materia (15 a risposta multipla e 16 a completamento), si svolgeranno in due sessioni: una il 20 novembre e l'altra il 10 dicembre. Per superare ogni esame e accedere alla graduatoria nazionale, sarà necessario ottenere un punteggio minimo di 18/30. Chi non dovesse farcela potrà comunque proseguire il proprio percorso in un corso affine, mantenendo i crediti acquisiti.
Una nuova era per la formazione medica
Questa nuova metodologia, pensata per valorizzare il merito e l'impegno, rappresenta una sfida per il sistema universitario italiano e per gli studenti. Si passa da un'unica barriera selettiva a un percorso graduale e fondato sull'apprendimento, con l'obiettivo di formare una nuova generazione di medici. I 24.026 posti disponibili, che includono anche i 2.452 riservati ai corsi in lingua inglese, sono il primo passo di una strategia che promette di ridefinire il futuro della sanità italiana, partendo proprio dalle aule universitarie.