AGI - Contro l'overtourism, o turismo di massa, il Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici è pronto a rinunciare al prestigioso riconoscimento Dolomiti Patrimonio Mondiale dell'Unesco ricevuto nel 2009.
"Forse è arrivato il momento di rinunciare al riconoscimento Dolomiti Unesco che ha fatto un danno incredibile nelle Dolomiti, e non solo qui, e tornare al duro lavoro di produrre, offrire e promuovere servizi di qualità come siamo abituati a fare e non cartoline", scrive in un documento Osvaldo Finazzer del Comitato. Il lago di Braies, esemplifica, per "l'essere scenario per le riprese di 'Un passo dal cielo'", è diventato più che noto, "e i social hanno fatto il resto, creando un circuito vizioso: la serie televisiva rende famoso un luogo accessibile, i social amplificano, l'eccesso di turismo aumenta la popolarità che ne aumenta l'overtourism e alla fine si chiudono gli accessi dando la colpa all'overtourism".
Finazzer poi allarga il discorso ad altre zone anche del resto d'Italia. "Costiera Amalfitana o le Cinque Terre, sono tutti casi similari, territori venduti solo come immagine da cartolina condannati a una notorietà mondiale e ora vittime e prigionieri addirittura con le Ztl, come si sta ipotizzando per le Dolomiti - sostiene Finazzer - forse è il caso di fare una riflessione: vogliamo vendere l'immagine da cartolina del sito Dolomiti Unesco o vogliamo costruire una economia turistica di qualità, con servizi di qualità, con un turismo che si ferma nel territorio, che cammini sui sentieri, che conosca l'identità e la cultura dei luoghi? Le due cose, immagine da cartoline e turismo di qualità non possono convivere, vedi Braies, Dolomiti, Costiera Amalfitana o Cinque Terre".
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