AGI - Convocati dai carabinieri di Bagheria i familiari di Simona Cinà, la ventenne trovata morta nella piscina di una villa del Comune alle porte di Palermo, la notte tra venerdì e sabato scorsi.
"L'incontro di oggi è stato utile - hanno detto ai giornalisti al termine, il fratello Gabriele e la cugina Gabriella - vogliamo ringraziare i carabinieri e la procura per l'incontro e per quello che ci siamo detti. Speriamo di avere delle risposte dalla autopsia che sarà presto e principalmente stiamo ad attendere. Ci ha rasserenato questo momento di confronto - hanno aggiunto - che ha ribadito che c'è il supporto della magistratura e dei carabinieri e c'è il nostro. L'incontro è stato utile".
L'esame autoptico è previsto per giovedì. Simona era una "ragazza splendida - ha affermato la cugina - mi dava tanta serenità e adesso un po' mi è stata tolta. Parlavamo spesso, anche di pallavolo perché anch'io giocavo; parlavamo degli studi... era una ragazza molto studiosa e dava molto".
L'Amica: "Nessun eccesso di alcol"
"Nessuno ha ecceduto con l'alcol. Era una serata di divertimento sano. Ci siamo divertite, come facevamo sempre con tutti i nostri compagni atleti. E lei stava benissimo" racconta Francesca, 20 anni, amica della coetanea Simona Cinà. "Ci siamo divertite tanto, abbiamo ballato e giocato a palla in piscina tutta la notte. Poi - continua in una intervista sul sito di La Repubblica - le ho detto che avevo freddo e che volevo andare via. La serata era tranquilla, già molti ragazzi erano andati via. Lei invece è rimasta e ha continuato a ballare, stava benissimo". Erano le 3.20 quando l'amica ha lasciato la villa. "Va bene, tranquilla - mi ha risposto - domani scendiamo a giocare al campo". Per Francesca "Simona non può essere annegata. La piscina era bassa, toccavamo. E poi era bravissima a nuotare. Eccelleva in tutti gli sport".