AGI - Prima il forte boato e poi un'enorme nube di polvere. Nuovo crollo a cima Falkner nelle Dolomiti di Brenta in Trentino. Una porzione di roccia si è staccata dalla parte centrale del versante ovest della cima e ha raggiunto il tracciato del sentiero Sat n.305. La massa potenzialmente instabile è stimata in circa 700 mila metri cubi e sono in corso le attività di monitoraggio e di valutazione della stabilita' della zona. Per ragioni di sicurezza, le autorità hanno chiuso il sentiero (via ferrata 'Alfredo e Rodolfo Benini') e il sentiero 331 nel tratto compreso tra il bivio dei due itinerari. In quella zona in questo periodo è elevata la presenza di turisti.
#CimaFalkner, nuovo distacco di roccia: cambia il profilo della montagna. Per ragioni di sicurezza, la @dpcpat1 ricorda la chiusura dei sentieri 305 e 331. Ecco il timelaps del crollo, dalla webcam Madonna di Campiglio Spinale. Leggi i dettagli https://t.co/kNqs9eAYU7 pic.twitter.com/Xv56iCVZvw
— Provincia autonoma di Trento (@ProvinciaTrento) August 2, 2025
"Il Soccorso alpino e speleologico trentino è intervenuto per il posizionamento di fettucce rosse e gialle in quota, al fine di delimitare le aree a rischio e impedire l’accesso alle zone instabili. Nel pomeriggio di ieri è stata segnalata una violazione del divieto di transito sui sentieri chiusi: è fondamentale mantenersi rigorosamente all’interno del sedime dei tracciati autorizzati per la propria incolumità e per non ostacolare le operazioni di monitoraggio". È quanto si legge in un comunicato pubblicato sul sito della provincia autonoma di Trento.
Il Servizio Geologico della Provincia è in attesa di una finestra di beltempo e buona visibilità per poter effettuare una nuova ricognizione diretta, necessaria alla valutazione della situazione e della consistenza del recente crollo. Sono già programmati ulteriori sopralluoghi conio supporto del Nucleo elicotteri nella giornata di lunedì, con la partecipazione di geologi, Nucleo droni dei Vigili del fuoco permanenti di Trento e Soccorso alpino, e mercoledì con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca.
Il nuovo distacco si aggiunge a quello già avvenuto lo scorso 27 luglio, alle ore 2.36, che ha coinvolto una massa stimata in circa 36mila metri cubi. In base al modello tridimensionale elaborato con il supporto del Nucleo droni del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento, la massa totale potenzialmente instabile su cima Falkner è stimata in circa 700mila metri cubi.