Combattere i topi con il prosecco. L'idea arriva da Treviso
- Esperimenti con i topi
AGI - L’astuto Jerry riusciva continuamente a scappare dalle grinfie di Tom (una delle coppie più famose e divertenti dell'animazione internazionale) che, deciso a catturarlo, si muniva di formaggio e trappola per topi. Ma anche i roditori seguono l’evoluzione del gusto del territorio. E così dobbiamo dire addio alle famose trappole con il pezzettino di formaggio: da oggi la lotta ai topi si fa con “gusto”. Esche al gusto ‘prosecco’. La notizia, riportata sui giornali locali, arriva da Treviso.
Uva del vitigno locale inserita nelle trappole per attrarre i topi. L’idea arriva dalla Mayer Braun di Carbonera, azienda trevigiana con esperienza internazionale nella derattizzazione di metropoli come Londra, New York e Dubai. Al comune di Treviso, infatti, si è tenuta una vera e propria task force per riuscire ad arginare una popolazione stimata di oltre 800mila roditori. L’obiettivo, era studiare il modo di contenere la proliferazione dei ratti, ma senza danneggiare l'ecosistema. I topi, infatti, hanno un’incredibile capacità riproduttiva. Ogni coppia può generare oltre dieci topini, anche dieci volte all’anno. I piccoli, inoltre, sono già in grado di riprodursi dopo appena cinque mesi.
"Il topo si abitua ai gusti del territorio, si nutre di rifiuti e di ciò che l’uomo consuma - dice ai giornali locali, Barbara Donadon, Ceo dell’azienda - Per questo abbiamo pensato a un’esca a base di uva da prosecco, in linea con ciò che i roditori trovano nell’ambiente urbano locale". Oltre alle esche di “gusto”, basate sulle abitudini alimentari del territorio, il piano prevede un potenziamento del sistema di monitoraggio e controllo e una campagna informativa rivolta ai cittadini.
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