AGI - Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, ha revocato le dimissioni e nel pomeriggio si è recato al Mimit per partecipare all'incontro convocato dal ministro Adolfo Urso sull'ex Ilva. La doppia decisione, apprende AGI, è maturata nelle ultime ore.
Bitetti si era dimesso lunedì sera sollevando un problema di "inagibilità politica" dopo le contestazioni che, proprio suo temi della fabbrica e dell'accordo di programma sulla decarbonizzazione, lo avevano coinvolto a Palazzo di Città da parte di una frangia del mondo ambientalista (lunedì scorso infatti il sindaco aveva convocato le diverse associazioni per ascoltarle sul tema ex Ilva). Ma oltre alle contestazioni, sulla scelta del sindaco di dimettersi avrebbero influito anche, e pare in modo non marginale, le tensioni nella maggioranza di centrosinistra sul nodo del siderurgico.
Bitetti è stato eletto meno di due mesi fa e a seguito delle sue dimissioni è stata annullata dalla conferenza dei capigruppo la seduta di Consiglio comunale in programma per la mattinata di ieri sull'accordo istituzionale di programma sull'ex Ilva. Consiglio che avrebbe dovuto dare un mandato al sindaco. Sino a ieri, la presenza del sindaco al vertice con il ministro era esclusa, poi è subentrato un ripensamento circa la presenza della città al ministero, nel senso che ne è stata comunque ravvisata l'utilità e la necessità, unito alla revoca delle dimissioni. In ogni caso, oggi non dovrebbe esserci alcuna firma all'accordo chiesto dal Governo da parte delle istituzioni locali. Regione Puglia e Provincia di Taranto hanno già detto che oggi non vi sono le condizioni per firmare. Infine, è in corso a Taranto una riunione della maggioranza di centrosinistra al Comune.
Approvato il decreto Ex Ilva
Intanto la Camera ha dato il suo via libera, con 178 si', 107 no e quattro astenuti, alla questione di fiducia posta dal governo sul decreto recante misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi, cosiddetto decreto Ilva che dispone un finanziamento statale fino a 200 milioni di euro per il 2025. Il testo prevede che "le risorse, erogate con decreto interministeriale, siano funzionali a interventi urgenti di manutenzione, ripristino e adeguamento degli impianti, nonché a garantirne adeguati standard di sicurezza. Il finanziamento, a tasso di mercato, ha una durata massima di cinque anni e può essere utilizzato direttamente da ILVA o trasferito a Acciaierie d'Italia, su richiesta dei commissari".
Bitetti, accordo non ci soddisfa
"Al ministro dirò che l'accordo di programma cosi' come è strutturato, non ci soddisfa e pertanto io non lo firmero' cosi' come hanno detto anche gli altri rappresentanti degli enti territoriali ai quali va il mio sentito ringraziamento per la vicinanza che mi hanno dimostrato in queste". Lo dice il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, in un video a proposito dell'ex Ilva nella giornata del vertice al Mimit.
"Il cambiamento non si predica ma si realizza con proposte concrete e sostenibili - dice il sindaco -. E sono qui anche per presentare un piano che consente di abbattere drasticamente i livelli di inquinamento nel percorso che ci deve portare alla decarbonizzazione dell'ex Ilva e auindi all'eliminazione dell'area a caldo. Questo è l'impegno preso con i tarantini e questo è cio' che va fatto. Perciò chiedo al ministro e agli altri soggetti firmatari di aggiornare la riunione affinché si possano valutare altre proposte. D finito il tempo delle scelte calate dall'alto che umiliano Taranto rendendola zona di sacrificio. Di sacrifici ne abbiamo fatti sin troppi - ha detto Bitetti - e la salute e l'ambiente non possono essere mortificati sull'altare del profitto e dell'interesse nazionale. Per cambiare e conseguire risultati apprezzabili, ci vorrà del tempo ma questo lo sapevamo. Ma dico anche basta alla demagogia di chi in malafede sostiene che il sindaco può chiudere il siderurgico. Questo non è vero. L'ordinamento assegna a Regioni e Comuni funzioni diverse e io rispondo delle mie scelte perché sono il primo cittadino di Taranto. Gli altri dovranno rispondere delle loro".
"Mi sono dimesso per dimostrare che il linguaggio delle intimidazioni, delle offese e delle violenze verbali, che può trasformarsi in violenza fisica, non deve prevalere" dice ancora Bitetti, che poi annuncia di aver sporto oggi denuncia in Questura contro ignoti per "i fatti incresciosi" del 28 luglio scorso, quando a Palazzo di Città il sindaco è stato contestato da una frangia ambientalista a margine dell'assemblea in corso con le associazioni ambientaliste. "Mi sono dimesso anche per sollecitare - dichiara il sindaco di Taranto nel video - le forze sane della città a reagire e a far sentire la loro voce in questo momento storico della città. La risposta è arrivata forte e chiara. Da più parti sono stato invitato a tornare sui miei passi, perché a Taranto esiste fortunatamente una maggioranza che non grida, che si esprime con il voto e che dal sindaco e dall'amministrazione comunale si aspetta molto. A questo appello non potevo rimanere indifferente. E ciò che mi ha spinto a ritirare le dimissioni. Non solo non abbandono la nave ma intendo esserne il comandante per onorare il mandato ricevuto dai tarantini. La mia presenza qui - ha detto infine il sindaco sulla partecipazione al vertice del Mimit - è che sono più convinto e motivato di prima".