AGI - "Per la prima volta Roma avrà competenze legislative proprie su 11 materie fondamentali. È una svolta storica, una riforma attesa da decenni, che riconosce finalmente la specificità della Capitale non solo in termini simbolici, ma giuridici e operativi". Lo ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, commentando il disegno di legge costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri, che introduce per la Capitale un nuovo assetto di autonomia.
Tra le materie su cui l'Assemblea Capitolina potrà legiferare direttamente ci sono:
- il trasporto pubblico locale,
- il commercio,
- l'urbanistica,
- la valorizzazione culturale e ambientale,
- il turismo,
- le politiche sociali,
- l'artigianato
- l'edilizia residenziale pubblica.
"Sono ambiti decisivi per governare una città come Roma - ha sottolineato - e questa riforma finalmente riconosce che non può essere amministrata come un comune qualsiasi. È una metropoli europea, capitale dello Stato, centro mondiale della cristianità, crocevia diplomatico e culturale, sede di istituzioni internazionali e patrimonio dell’umanità". In particolare, Gualtieri ha posto l'accento sulla gestione del trasporto pubblico locale, da sempre al centro delle criticità romane: "Oggi i fondi del Tpl passano per la Regione, che poi li distribuisce. Ma Roma riceve meno di quanto le spetterebbe. Con questa riforma - ha spiegato - avremo finalmente una quota diretta, proporzionata al peso della città. È una battaglia che diversi sindaci di Roma hanno portato avanti da anni, e ora diventa realtà".
Ampio spazio anche al tema del turismo, per cui Roma acquisirà una piena competenza legislativa. "Non è pensabile che una legge regionale debba regolare allo stesso modo realtà diverse come Rieti e Roma - ha detto il sindaco - Roma è una destinazione turistica globale e deve poter definire autonomamente le proprie regole, come nel caso degli affitti brevi. Questo rafforza Roma e aiuta anche la Regione Lazio a promuovere meglio il resto del territorio".
Gualtieri ha definito "strategica" anche l'acquisizione della competenza in materia di edilizia residenziale pubblica, oggi frammentata tra Comune e Regione, con ricadute negative su entrambe le amministrazioni. "La Regione deve pagare l'Imu al Comune per le case Ater e spesso non lo fa. Il risultato è che Roma ha crediti congelati e Ater non investe. È una situazione bloccata da anni. Se la competenza passa a Roma, si sblocca un meccanismo che oggi danneggia tutti". "Sono favorevole al decentramento, ma con equilibrio. È un processo delicato, che in alcuni casi va rafforzato, in altri rivisto" ha continuato il sindaco a proposito della possibilità di dare maggiori poteri ai Municipi: "Sul sociale serve vicinanza ai territori, ma sulla manutenzione stradale o lo sfalcio avere 15 centrali appaltanti ha creato caos e paralisi".
Per Gualtieri "non è ideologico: bisogna distinguere tra le funzioni in cui la prossimità migliora la qualità e quelle in cui l'economia di scala garantisce efficienza. L'obiettivo dev'essere uno solo: migliorare i servizi per i cittadini". Il sindaco ha infine definito "molto positiva" la scelta di indicare le materie direttamente nel testo costituzionale, senza rinvii allo Statuto, e ha elogiato il metodo di lavoro: "È una riforma costruita con serietà e condivisione. Abbiamo lavorato fianco a fianco con il Governo e con la Regione Lazio. Il testo approvato è anche il risultato di un confronto tecnico e politico che ha coinvolto Roma Capitale in ogni fase. Non è calato dall'alto, ma nasce dal territorio".
Il sindaco ha chiarito che la riforma, pur riconoscendo a Roma nuove competenze legislative, non incide sulle procedure amministrative relative a opere già in corso come quella dell'impianto a Pietralata. "I poteri speciali non cambiano nulla su questo fronte. Anche perché contiamo di farlo prima che si completi l'approvazione del ddl in Parlamento" ha spiegato. E sulla sanità chiarisce: "Siamo sempre stati d'accordo con Governo e Regione Lazio. Mai voluta la sanità, sarebbe stata una cosa assurda".