AGI - Ci sono quattro persone iscritte nel registro degli indagati dai pm di Napoli che indagano sulla morte di tre operai durante lavori in un fabbricato in via Domenico Fontana, due dei quali erano 'in nero'. La notizia è stata anticipata dai quotidiani Il Mattino e La Repubblica. Indagati come atto dovuto in vista degli accertamenti ancora da compiere il titolare della ditta per la quale lavoravano i tre operai, il responsabile della sicurezza del cantiere, il noleggiatore del montacarichi e l'amministratore del condominio.
Le vittime erano impegnate in attività di manutenzione anche per il tetto, ed erano su un cestello che, per cause ancora in corso di accertamento, si è capovolto facendoli precipitare da un'altezza di circa 20 metri. Le indagini puntano anche a fare luce sull'uso nel cantiere di dispositivi di protezione degli operai, come caschi, scarpe e cinture di sicurezza.
Indagini in corso e reazioni sul luogo
Video Elio Tedone
Sul luogo il procuratore aggiunto di Napoli, Antonio Ricci, coordinatore della sezione 'Lavoro e colpe professionali', e il sostituto procuratore Stella Castaldo. A presidiare l'ingresso del palazzo ci sono numerosi agenti della polizia e all'esterno si è creato un capannello di persone, tra giornalisti, abitanti dello stabile e curiosi. Il cestello elevatore dal quale sono caduti gli operai è rimasto attaccato alla struttura, ma si sarebbe staccato un perno, determinando così il suo capovolgimento.
Chi sono le vittime
Sono Ciro Pierro, Vincenzo Del Grosso e Luigi Romano i tre operai morti stamattina mentre effettuavano dei lavori di manutenzione in un palazzo del quartiere Arenella di Napoli. Sono originari di tre comuni diversi della provincia di Napoli. Del Grosso aveva 53 anni; Pierro aveva compiuto 61 anni; Romano ne aveva invece 66. Nelle ore successive alla tragedia si è appreso che il titolare della ditta e altre due persone impegnate nei lavori si sarebbero salvate fortunosamente. Si sarebbero trovate, infatti, sul tetto dell'edificio con i tre operai morti, ma sarebbero andate via poco prima, senza utilizzare il montacarichi che si è ribaltato.
Dinamica dell'incidente
Stavano effettuando dei lavori di ristrutturazione di una palazzina del quartiere Arenella di Napoli i tre operai che stamattina hanno perso la vita. L'appartamento interessato dai lavori si trova al sesto piano di un edificio sito all'incrocio tra via Domenico Fontana e via San Giacomo dei Capri. A causa dell'elevata altezza, intorno ai 20 metri, i tre operai, tutti di circa 50 anni, sono morti sul colpo. A quanto si apprende dalle prime ricostruzioni, i tre sarebbero precipitati al suolo dopo il rovesciamento di un cestello elevatore. I rilievi della scientifica della polizia puntano anche a capire per quale motivo il cestello in cui si trovavano i tre operai si sia rovesciato. I tre dovevano effettuare una manutenzione al tetto della palazzina. La loro morte è stata constatata dal personale del 118 subito allertato da chi era nel cantiere.
Il racconto dei testimoni
"Abbiamo sentito un boato infernale. La signora al piano di sopra strillava e piangeva. L'abbiamo raggiunta su e, affacciandoci dal balcone, abbiamo visto quello che era successo". È la testimonianza di Ciro Caiazzo, che abita nello stesso palazzo dove hanno perso la vita i tre operai che stavano effettuando dei lavori di manutenzione. "Stavano lavorando forse da una decina di giorni - spiega - sono lavori condominiali di manutenzione ordinaria, stavano sostituendo la guaina per il rivestimento del terrazzo".
Caiazzo racconta di aver incontrato diverse volte i tre operai in un bar vicino al palazzo quando al mattino facevano colazione. "Da quello che so sono tutti napoletani - aggiunge - un paio di loro avevano meno di 50 anni. È una tragedia assurda, speriamo si accerti subito la verità".
Il cordoglio del sindaco Manfredi
"È un giorno di dolore. Tre operai hanno perso la vita nel crollo di un cestello in una palazzina privata al Vomero. Voglio esprimere profonda vicinanza mia, dell'Amministrazione comunale e di tutta Napoli alle famiglie colpite da questa ennesima strage silenziosa". Lo scrive sui social il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. "Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci - aggiunge - Al mondo dell'impresa, a tutte le istituzioni e alle organizzazioni sindacali ribadisco l'impegno concreto per fermare le morti sul lavoro. Servono più sicurezza, più controlli e più formazione. Siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario e doveroso".
La posizione della CGIL sulla sicurezza
“Ancora tragedie. Tre operai hanno perso la vita precipitando da un montacarichi a venti metri di altezza a Napoli, mentre un lavoratore a Brescia è stato schiacciato da un muletto. In attesa di capire come sia successo, una cosa è certa: gli interventi dichiarati urgenti dal Governo in materia di salute e sicurezza vengono continuamente rinviati, rimanendo annunci”. Lo afferma, in una nota, la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David.
Per la dirigente sindacale “occorrono risorse per garantire i controlli nei luoghi di lavoro, fissi e mobili. Servono - aggiunge - il riordino delle funzioni ispettive e norme per una vera qualificazione delle imprese, il rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, investimenti negli impianti e nelle misure di sicurezza”.
“Se tutto viene subordinato a non disturbare le imprese e a tagliare la spesa pubblica, continueremo a piangere il sacrificio di vite, per poi unirci al dolore dei familiari", conclude Re David.