AGI - Arriveranno nei prossimi giorni le prime iscrizioni sul registro degli indagati nell'inchiesta della procura di Roma sulla deflagrazione di via Gordiani nella quale 45 persone sono rimaste ferite. Nel fascicolo al momento si ipotizzano i reati di disastro colposo e lesioni, ma gli inquirenti potrebbero valutare anche reati ambientali.
In settimana verranno sentiti testimoni a cominciare da chi era al distributore in quei momenti: su questo aspetto, fondamentali per ricostruire quanto avvenuto, saranno le analisi delle telecamere presenti nella zona che potrebbero avere immortalato le fasi precedenti all'esplosione.
Le condizioni dei due feriti più gravi ricoverati al Sant'Eugenio
La Asl Roma 2 comunica l'evoluzione clinica dei due pazienti ricoverati in seguito all'esplosione verificatasi nei giorni scorsi nella Capitale. Il primo paziente, che al momento del ricovero presentava ustioni di terzo grado sul 25% del corpo, è stato estubato. Le sue condizioni cliniche generali sono in "progressivo miglioramento" e, già a partire dalle prime ore dopo l'ingresso in ospedale, è stato sottoposto a un protocollo terapeutico specifico per la stabilizzazione e il trattamento delle lesioni cutanee.
Le cure proseguono regolarmente e, allo stato attuale, si mantiene sotto costante monitoraggio l'equilibrio emodinamico, respiratorio e metabolico del paziente, la cui risposta clinica "è da considerarsi positiva".
Il secondo paziente presenta ustioni sul 55% della superficie corporea. Le terapie in corso includono trattamenti di escarolisi enzimatica, finalizzati alla rimozione selettiva dei tessuti necrotici per facilitare i successivi interventi chirurgici e contenere i rischi di infezione. Giuseppe Spaltro, direttore del Reparto Grandi Ustioni dell'Ospedale Sant'Eugenio, in accordo con la propria equipe chirurgica, ha programmato per la giornata di martedì una prima operazione di trapianto omologo di pelle.
L'intervento prevede il trapianto di tessuto cutaneo da donatore, seguito da una complessa serie di procedure di innesto, il cui obiettivo è duplice: offrire una protezione meccanica alle aree lesionate e stimolare una risposta trofica dei tessuti, contribuendo così alla ricostruzione progressiva dell'integrità cutanea e alla prevenzione delle complicanze infettive.
Rientrato l'allarme diossina
E' rientrato l'allarme diossina. Il livello è sceso a 0,1 pg/m3. In giorno precedente era pari a ben 1 pg/m3. A diffondere il dato è Arpa Lazio intervenuta per effettuare il monitoraggio della qualità dell'aria. Per quanto riguarda le diossine, viene spiegato, l'Oms stima concentrazioni di tossicità equivalente (Teq) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ossia significano che l'incendio ha effettivamente generato diossina. Il personale dell'Agenzia ha installato un campionatore, strumento necessario per verificare l'eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, Pcb e diossine, a poca distanza dall'area interessata dall'incendio.
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