AGI - È morto all’età di 79 anni Francesco Pazienza, ex faccendiere e agente del Sismi, coinvolto in molte delle trame oscure della cronaca italiana degli anni ’70 e ’80: dal caso OrlandiP2, dalla strage di Bologna al crac del Banco Ambrosiano. Pazienza, originario di Taranto, è deceduto all’ospedale di Sarzana, in provincia della Spezia.
Ritiro in Liguria e carriera nei servizi
Negli ultimi anni si era ritirato nel Levante ligure, in una villa nel Golfo dei Poeti, a Lerici. Dopo aver lavorato in Francia negli anni ’70 come consulente finanziario, entrò nei servizi segreti militari del Sismi, dove fu protagonista della trattativa con la Camorra di Raffaele Cutolo per la liberazione dell’assessore Ciro Cirillo, rapito dalle Brigate Rosse.
Scandali e arresto
Fu costretto a lasciare il Sismi per il suo coinvolgimento nel depistaggio sulla strage di Bologna e nello scandalo della P2, a cui risultava affiliato. Il suo nome comparve anche nell’indagine sull’attentato a Papa Giovanni Paolo II, dopo che Ali Agca sostenne che Pazienza gli avesse fatto visita in carcere ad Ascoli Piceno, circostanza sempre smentita. Fu anche legato alla loggia massonica di Licio Gelli.
Condanne e libertà vigilata
Dopo essersi rifugiato negli Stati Uniti, fu arrestato nel 1985 ed estradato in Italia l’anno successivo. Fu condannato per associazione a delinquerecrac del Banco Ambrosiano (sarebbe stato pagato da Roberto Calvi per una mediazione), oltre che per il depistaggio sulla strage di Bologna. Nel 2007 ottenne la libertà vigilata. Pazienza si vantava che il termine “faccendiere”, poi entrato nel lessico giornalistico, fosse stato coniato per lui da Eugenio Scalfari.