AGI - "Spero che il Papa non gli risponda neanche". Non ci sta Enza, la madre di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa con una pietra ad Afragola il 26 maggio dall'ex fidanzato, Alessio Tucci, alla notizia circolata nei giorni scorsi sulla lettera di perdono che il diciannovenne ha inviato a Papa Leone XIV. Lettera consegnata dal giovane al cappellano del carcere dove è detenuto.
Così la donna ha affidato ai social il suo sfogo e disappunto sul gesto di Tucci che definisce "una bestemmia". "È un mostro che ha ucciso la mia unica figlia – scrive la donna – il modo in cui l'ha uccisa, non lo avrebbe fatto nemmeno un serial killer. Sono una mamma afflitta dal dolore, niente perdono. Andrò io dal Papa. Voglio giustizia e fine pena mai per lui", conclude.
La lettera al Papa e il trasferimento in carcere
A pochi giorni dall'omicidio, Alessio Tucci è stato trasferito dal carcere di Poggioreale in un altro penitenziario per motivi di sicurezza. Più recentemente, a metà giugno 2025, si è appreso che Tucci ha scritto una lettera a Papa Leone XIV (presumibilmente Papa Francesco), chiedendo perdono per l'accaduto e raccontando la sua versione dei fatti.
La scomparsa e il ritrovamento di Martina
Martina Carbonaro, una ragazza di soli 14 anni, era scomparsa da casa lunedì 26 maggio. La madre aveva segnalato la sua assenza dopo che Martina non aveva più risposto al telefono, con l'ultimo contatto risalente alle 20:30 di quel lunedì, quando aveva comunicato che sarebbe rientrata a breve. Le ricerche, condotte dai Carabinieri di Casoria e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, si sono concentrate anche su un casolare abbandonato nella periferia di Afragola. Proprio in questo luogo, nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 maggio, è stato ritrovato il corpo senza vita di Martina, nascosto in un armadio e coperto da calcinacci e rifiuti.
La confessione e le accuse ad Alessio Tucci
Le indagini hanno rapidamente portato al fermo di Alessio Tucci, un ragazzo di 19 anni, ex fidanzato di Martina, che ha confessato l'omicidio. Secondo la sua ricostruzione, Martina lo aveva incontrato dopo aver visto un'amica. Si sarebbero recati nel casolare abbandonato dove, a seguito di una lite, Tucci l'avrebbe colpita violentemente alla testa con un masso, uccidendola.
L'autopsia ha rivelato che Martina è stata colpita con almeno quattro fendenti al cranio, riportando una vasta frattura cranica con emorragia. Sono stati riscontrati anche segni sul collo che potrebbero indicare asfissia o abrasioni dovute alla caduta o al successivo occultamento del corpo. L'esame autoptico ha inoltre suggerito che Martina potrebbe non essere morta immediatamente dopo i colpi, ma aver subito un'agonia.
Il movente e le richieste di giustizia
Il movente, secondo la confessione di Tucci, sarebbe stato il rifiuto di Martina di tornare con lui e la gelosia per una sua presunta nuova relazione. Alessio Tucci è stato accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Il suo legale ha dichiarato che il ragazzo era in preda a un "raptus" di gelosia e rabbia e che non c'è stato accanimento, ma "tre colpi" dopo i quali la ragazza avrebbe perso i sensi.
La madre di Martina ha espresso grande dolore e la ferma volontà di ottenere giustizia, chiedendo l'ergastolo per il responsabile. Questo tragico evento si inserisce nel contesto, purtroppo sempre più frequente, dei femminicidi che colpiscono anche ragazze giovanissime.