AGI - "A chi ha compiuto questo gesto, dico: abbi il coraggio di farti avanti, chiedi perdono, scusati davanti a tutta la nostra comunità". È l'invito che il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, rivolge a chi ha imbrattato i bagni del Liceo Classico "Casardi", dove ieri sono apparse delle scritte inneggianti a Filippo Turetta, l'assassino di Giulia Cecchettin. Questa mattina gli studenti hanno protestato con un sit-in all'esterno della scuola con striscioni tra le mani e una striscia rossa sulla guancia, simbolo contro la violenza sulle donne. "Sono andato a portare la solidarietà dell'intera città. Un episodio così grave lascia senza parole: sono profondamente dispiaciuto e arrabbiato", ha dichiarato il primo cittadino.
"Come rappresentante d'istituto - spiega Valeria Cilli - mi dissocio completamente, a nome della scuola, delle ragazze e dei ragazzi dell'intera comunità, da quanto accaduto. Ricordo che quei bagni sono stati trasformati in bagni maschili a causa di infiltrazioni che impedivano il normale utilizzo dei servizi igienici destinati ai ragazzi, resi inagibili. È stato dunque concesso ai ragazzi l'uso di uno dei due bagni femminili. Dopo poche ore si sono verificati atti vandalici gravissimi".
Un'altra studentessa aggiunge: "A tutti i ragazzi che ancora oggi sostengono Turetta, voglio dire che sono davvero deplorevoli e vergognosi. Dimostra solo la mancanza di educazione che abbiamo come società. Una mancanza che parte dalle case, dalle scuole, e dal rispetto che viene tolto a noi ragazze, a noi donne, a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime di violenza".
"Ci aspettavamo una presa di posizione più chiara, soprattutto dalla nostra presidenza. Speravamo in un minimo sostegno in più - ha fatto eco un'altra liceale -: è stato il sindaco, un uomo, a mettersi dalla nostra parte, chiedendo scusa a nome della città per questi atti gravi".
Intervento della dirigente
A stretto giro è intervenuta la dirigente, Serafina Ardito, che ha formalizzato una denuncia ai carabinieri e ha diffuso una nota in cui ha condannato "fermamente le espressioni sessiste, misogine e inneggianti alla violenza e al femminicidio emerse all'interno della nostra comunità scolastica. Tali manifestazioni sono inaccettabili e in contrasto con i valori fondamentali che promuoviamo: rispetto, inclusione e parità di genere".
La dirigente ha inoltre precisato che "l'autore di questo gesto potrebbe essere anche una persona esterna alla scuola, poiché venerdì 4 aprile scorso il liceo 'Casardi' ha partecipato alla Notte Nazionale del Liceo Classico e l'istituto è stato aperto alla cittadinanza dalle ore 18.00 alle ore 23.00", ma ha assicurato che "verrà avviata un'indagine approfondita per accertare i fatti e individuare eventuali responsabili e, nel momento in cui venissero accertati comportamenti inaccettabili, saranno adottate misure disciplinari adeguate".
A manifestare con i ragazzi anche l'Osservatorio "Giulia e Rossella": "A chi ha scritto quelle parole, io dico: leggi le storie e guarda i volti delle donne che hanno perso la vita per mano di un uomo - ha detto la referente Antonia Filannino -. E voglio dirgli che il Centro Antiviolenza ha le porte aperte. Se lui o lei vorrà, noi ci saremo".
A esprimere solidarietà anche la Cgil Bat: "Chiediamo un'azione chiara e decisa da parte delle istituzioni scolastiche e locali. Sui muri deve restare solo il rispetto. Non possiamo permetterci zone grigie, ambiguità o silenzi. Se toccano una, toccano tutte. Sui muri scriviamo rispetto, non violenza".
Ha infine ringraziato i ragazzi per aver dato "a tutti una grande lezione di sensibilità, coraggio, solidarietà e cittadinanza partecipe" il senatore barlettano di Forza Italia, Dario Damiani, che ha aggiunto: "Un fatto agghiacciante e ignobile, ma per fortuna denunciato immediatamente dagli altri studenti, che stavolta non hanno liquidato l'accaduto come la solita bravata. Nessun segnale va sottovalutato, soprattutto in contesti giovanili, in cui si forma la coscienza di sé e dell'altro, dei limiti di ciascuno e del rispetto reciproco nelle relazioni".
Le reazioni della politica
“Queste scritte ignobili devono essere rimosse immediatamente. Serve una reazione di tutta la città: è ora di dire basta”. Così la capogruppo del Partito Democratico di Barletta, Rosa Cascella, e i consiglieri Lisia Dipaola, Giuseppe Paolillo, Santa Scommegna, Adelaide e Massimo Spinazzola, commenta le scritte inneggianti Filippo Turetta. “Ogni giorno si registrano atti di intolleranza e aggressione ai danni delle donne. Non se ne può più. Questo ulteriore gravissimo episodio – affermano i dem – rappresenta un segnale preoccupante. Serve un impegno politico forte, affinché le relazioni tra uomini e donne, tra ragazzi e ragazze, siano sane e costruttive. Non possiamo arrivare a una contrapposizione che rischia di generare mostri, oggi o in futuro”.
Per la segretaria cittadina di Forza Italia, Rosa Tupputi, “è fondamentale sottolineare come questi atti vandalici non debbano essere strumentalizzati o ricondotti a ideologie di centrodestra o centrosinistra. Ci troviamo di fronte all’opera di giovani evidentemente disorientati, privi di valori e di riferimenti educativi solidi. Mai come in questo momento è necessario che tutte le forze politiche, al di là dei colori e delle ideologie, facciano fronte comune per condannare con fermezza simili episodi e per promuovere, soprattutto nelle scuole, un’educazione basata sul rispetto reciproco e sulla civile convivenza”.
Anche il circolo di Sinistra Italiana, Franco Dambra, interviene: “La lotta per la dignità e l’uguaglianza delle donne è una battaglia contro ogni forma di oppressione, e non possiamo tollerare messaggi che inneggiano alla violenza. È ora di costruire una società in cui il rispetto e la solidarietà siano al centro della nostra lotta collettiva. È fondamentale che la scuola intervenga in queste situazioni e risponda in modo deciso e rapido. Le istituzioni educative devono promuovere l’inclusione e il rispetto tra tutti gli studenti e fornire una risposta che affronti il tema della violenza di genere, dell’uguaglianza e del rispetto reciproco. La collaborazione con genitori e comunità è essenziale per creare un ambiente scolastico sicuro e inclusivo”.