Donne con neonati in braccio e clienti in auto, così funziona lo spaccio di droga (VIDEO)

AGI - Da questa mattina i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di una cinquantina di persone. Oltre 200 i militari impiegati nell'area vesuviana, in quella stabiese e nel salernitano. L'obiettivo del blitz è il contrasto al traffico e allo spaccio di droga nell'area. Le misure cautelari stanno chiamando in causa non esponenti della criminalità organizzata, ma gruppi dediti allo spaccio al dettaglio. La droga veniva spacciata anche da donne con neonati in braccio a 'clienti' arrivato in auto all'appuntamento con il pusher. Ne sono testimonianza le immagini girate dai carabinieri durante gli appostamenti. Armi, denaro e sostanze stupefacenti sono stati sequestrati nel corso delle indagini.

Il tiktoker, 'Maria 'a pazza', un prete. Ci sono anche questi tra i 51 destinatari della misura cautelare del gip di Torre Annunziata Luisa Crasta, che l'AGI ha visionato, che in 354 pagine mette in luce un fenomeno di spaccio capillare e anche a domicilio in 15 piazze dell'area vesuviana del Napoletano, fino alla provincia di Salerno. Un giro d'affari da 8 milioni di euro, gestito con l'approvvigionamento attraverso corrieri da Napoli e Roma.

Maria 'a pazza è Maria Langella, la donna che nei filmati registrati dai carabinieri durante le indagini tiene il nipote in braccio mentre consegna ai clienti che arrivano in auto le dosi, cercando così di non dare nell'occhio a chi passa. La donna gestisce una della piazze di spaccio, molto fiorente, ed è moglie di un detenuto. Ora è in carcere anche lei, su disposizione del gip. Obbligo di presentazione ai carabinieri, per Antonio Gemignani, 47 anni, tiktoker della provincia di Napoli conosciuto il soprannome di papusciello, ancora non rintracciato dai militari dell'Arma. Nell'inchiesta è indagato anche un prete, ma non per reati di droga, bensì per false attestazioni. A lui infatti era affidato con una messa in prova uno dei destinatari di misura cautelare che ha 'coperto' durante verifiche. Nei suoi confronti il gip non ha emesso alcun provvedimento, mentre la procura aveva proposto il divieto di dimora in provincia di Napoli. Complessivamente sono 63 gli indagati.