AGI - Il figlio del proprietario della panetteria, Raffaele Mascia, ha fatto parziali ammissioni con la Squadra mobile di Milano, dopo essere stato sottoposto ieri sera al fermo emesso poco ore prima dal pm di turno Carlo Enea Parodi per l'omicidio e tentato omicidio, entrambi aggravati, rispettivamente di Ivan Disar, 49 anni, e Pavel K., 26 anni commessi intorno alle 18.30 del 16 febbraio all'interno del negozio di piazzale Gambara. Il 21enne è accusato anche di porto abusivo d'arma da sparo. Ieri quando è stato bloccato in zona Porta Genova era disarmato.
Mascia è stato trasferito dagli uffici della Squadra mobile della questura al carcere cittadino di San Vittore in attesa dell'udienza di convalida del fermo. In giornata, il pm Parodi inoltrerà all'ufficio gip la richiesta di applicazione della custodia cautelare in carcere.
È andato a prendere la pistola nel locale sopra la panetteria e quando è tornato Raffaele Mascia nel negozio dopo un brevissimo parapiglia ha sparato. È quanto emerge dalla visione e dall'ascolto di un filmato di una telecamera di sorveglianza del condominiale interno del civico 4 di piazzale Gambara agli atti delle indagini della Squadra mobile e il pm Carlo Enea Parodi. La sequenza è durata un minuto esatto in cui si sentono il numero di colpi. Lo stesso impianto lo riprende poi allontanarsi mentre ripone l'arma nella cinta.
"La pistola non la troverete mai. Non c’è pericolo" ha detto Raffaele Mascia alla polizia in brevi dichiarazioni non verbalizzate. Il giovane, con piccoli precedenti per spaccio alle spalle, è apparso lucido agli investigatori della Squadra mobile. Non ha mostrato un particolare pentimento sostenendo che quanto successo rientra nella dinamica della "legge della strada". Anche le armi, non solo la pistola ma anche uno storditore elettrico, una katana e un manganello telescopico, le aveva a scopo preventivo per difendersi da eventuali aggressioni da strada.