AGI - Circa 9mila magistrati, iscritti all'Anm, da domenica 26 a martedì 28 gennaio, sono chiamati al voto per il rinnovo del Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe. Cinque le liste in campo: oltre ai gruppi tradizionali - Area democratica per la giustizia, Magistratura Indipendente, Magistratura democratica e Unicost - gli indipendenti della lista Articolo 101. Sono più di 150 i candidati per i 36 posti nel 'parlamentino', che rimarrà in carica per i prossimi 4 anni e che, dopo il suo insediamento, dovrà eleggere i nuovi vertici - il presidente e l'intera Giunta - dell'Associazione.
Non si ricandida Giuseppe Santalucia, magistrato di Area che ha guidato l'Anm dal dicembre 2020, cosi' come Alessandra Maddalena (Unicost) e Salvatore Casciaro (MI), che negli ultimi 4 anni hanno ricoperto gli incarichi, rispettivamente, di vicepresidente e di segretario generale dell'Associazione.
Le elezioni - che avverranno, come nel 2020, con voto telematico - si svolgono in uno dei momenti più tesi degli ultimi anni per quanto riguarda il rapporto tra politica e magistratura: la riforma della separazione delle carriere ha infatti ricevuto il via libera in prima lettura alla Camera il 16 gennaio scorso e, due giorni dopo, l'Anm ha proclamato una giornata di sciopero per il 27 febbraio, annunciando anche iniziative di protesta - tra cui l'uscita dall'Aula durante l'intervento del ministro o di uno dei suoi delegati - da mettere in atto nel corso delle cerimonie, sabato prossimo, per l'apertura dell'anno giudiziario nelle Corti d'appello.
I risultati delle elezioni per il nuovo 'parlamentino' sono attesi in settimana: nel 2020 l'esito del voto assegno' 11 seggi al gruppo delle toghe progressiste di Area (che all'epoca comprendeva anche Md), mentre 10 andarono a Magistratura Indipendente, la corrente piu' moderata. Inoltre, 4 seggi ciascuno furono per Autonomia&Indipendenza (il gruppo che aveva tra i suoi fondatori l'ex magistrato Piercamillo Davigo) e ad Articolo 101, e 7 per Unicost.